Da oggi, 21 giugno, quasi tutta l’Italia in zona bianca. Niente coprifuoco e nessun limite di persone al tavolo nelle attività di ristorazione all’aperto.
Il ritorno in zona bianca, dove salta il coprifuoco e si allungano le tavolate con un significativo incremento dell’ospitalità e degli incassi in tutti i ristoranti, bar e agriturismi, vale 2,5 miliardi su base annuale per il vino italiano, il settore dell’agroalimentare Made in Italy più penalizzato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Un dato che emerge da una stima della Coldiretti diffusa in occasione di Operawine promosso da Vinitaly che segna il «restart day» del vino italiano. Un appuntamento che coincide con il superamento di quasi tutti i limiti per il canale della ristorazione che – sottolinea la Coldiretti – rappresenta in valore il primo mercato di sbocco del vino italiano.
A causa dei lockdown e delle misure di restrizione disposte dai vari Dpcm, dall’inizio della pandemia più di 2 aziende vitivinicole su 3 hanno registrato una perdita di fatturato nel 2020, con punte superiori al 30% rispetto all’anno precedente, secondo stime della Coldiretti.
Un crollo che non è stato compensato dall’aumento dei consumi domestici che sono aumentati per il maggior tempo trascorso in cucina per la preparazione di pranzi, cene e apertivi. Il vino e gli spumanti sono stati molto apprezzati durante i vari lockdown, con una crescita degli acquisti rispettivamente dell’8,3% e del 7,5% nel 2020 rispetto all’anno precedente, stando a un’analisi Coldiretti su dati Ismea.