Si chiamano Paco, Ellis, Snoopy, Onda, Ocra, Lulù ed in comune hanno un olfatto fuori dall’ordinario. Sono i sei cani addestrati a riconoscere le piante infettate dal batterio killer degli ulivi.
Due jack russel, un pastore belga malinois, un segugio, un labrador retriever e uno springer spaniel inglese che stanno concludendo il loro addestramento e saranno presto utilizzati anche in porti e aeroporti, mentre sono già in azione in primi test nei vivai. L’ obiettivo è scoprire attraverso l’olfatto, come avviene per i loro colleghi dell’antidroga, le piante infette da bloccare prima che arrivino oltre i confini nazionali o che vengano messe in commercio diffondendo così il contagio.
Occasione è stata la giornata in difesa degli ulivi al Villaggio contadino di Bari, a 10 anni dall’arrivo della Xylella in Italia. Si tratta di cani che hanno aiutato su vari pronti, dall‘antidroga alla ricerca di persone disperse sotto le macerie. L’idea è stata dunque quella di provare ad addestrare cani molecolari già professionisti ad annusare e riconoscere il batterio Xylella.
In un primo momento sono state loro presentate delle scatole nere, alcune delle quali contenevano piastre di laboratorio con il batterio mentre altre erano vuote. I cani hanno riconosciuto le piastre con la presenza della Xylella, dimostrando di poter intercettare la presenza del batterio attraverso l’olfatto. Il passo successivo è stato quello di portare i cani in un’area dove erano presenti ulivi infetti e non. Anche in questo caso, gli animali si sono dimostrati in grado di identificare la pianta malata, accanto alla quale si fermavano, nonostante la distrazione rappresentata dall’odore delle piante sane. L’obiettivo è utilizzare i cani nei vivai e nei punti di frontiera europei, punto d’arrivo dall’estero delle piante eventualmente infette. Ciò al fine di evitare che le piante malate possano entrare in circolazione.
Paco, Ellis, Snoopy, Onda, Ocra, Lulù sono i primi cani anti-Xylella mai addestrati a livello mondiale. Il bellissimo labrador bianco Paco non solo fiuta la Xylella, ma nel suo curriculum vanta anche un’altra specialità: la ricerca e l’individuazione delle uova di tartaruga sulle spiagge. Davvero un super professionista dell’olfatto.