Cade il prezzo del latte e cresce la protesta. Il comparto lattiero-caseario siciliano vive giorni di forte tensione. L’ipotesi di un nuovo ribasso del prezzo d’acquisto del latte ovino da parte delle industrie di trasformazione, ha acceso l’allarme tra allevatori e rappresentanti agricoli, allertando anche la politica regionale.
Ai microfoni de ilSicilia.it Gaspare Vitrano, presidente della Commissione Attività produttive all’Ars in merito alla situazione che sta allarmando gli allevatori dell’Isola. Qualche giorno fa in III Commissione si è svolta un audizione (clicca qui) che ha visto partecipare l’assessore all’agricoltura, Luca Sammartino, con i rappresentanti degli allevatori e Cia, Coldiretti e Confagricoltura. Il tema è stato proprio l’ulteriore ribasso del prezzo di acquisto del latte ovino da parte delle principali industrie di trasformazione.
Una situazione poco chiara relativa al fatto che sembra non esserci ancora alcuna notizia concreta. “Chiaramente è meglio prevenire, cercare di capire in che direzione stiamo andando“.
Un momento di confronto che ha messo le basi su consapevolezze importanti. “Un ribasso eccessivo non consentirebbe più agli allevatori di stare sul mercato, in quanto i costi di produzione sarebbero più alti del costo di vendita, questo non lo possiamo permettere“.
E’ emersa anche la necessità di stipulare dei contratti che possano servire per fissare il prezzo di vendita, cioè un prezzo minimo sotto il quale non è possibile andare, “dove non ci sono i contratti è più facile per le aziende imporre prezzi più bassi e questo non può essere consentito“.
Sono queste le maggiori criticità che le associazioni di categoria e gli allevatori hanno sollevato durante il tavolo tecnico. La risposta del presidente della III Commissione Gaspare Vitrano è chiara: aiuti concreti, controlli periodici alle frontiere per evitare lo ‘spaccio’ di latte straniero per quello italiano e l’istituzione di un tavolo permanente.
“Serve concentrarsi su quelli che sono i reali sostegni pratici che possiamo dare agli allevatori e andare incontro alle loro esigenze“.