(di Angela Sciortino) Lucignola, Vitrarolo, Usirioto, Merlese, sono nomi che presto potremo leggere sulle etichette dei vini siciliani. Ma non sono i soli. Ci sono pure Recunu B, Orisi, Marselan e antichi cloni di Primitivo e Inzolia. Tutti messi alla prova nei campi sperimentali e poi vinificati nella cantina dell’Irvo, l’istituto regionale del Vino e dell’Olio o recuperati grazie al progetto avviato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura denominato “Valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani”.
L’autorizzazione alla coltivazione di queste varietà è stata concessa con il recente decreto a firma del dirigente generale Dario Cartabellotta pubblicato di recente sul sito del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura.
Il decreto arriva dopo che nel tempo si sono succedute diverse richieste avanzate dall’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio per altrettante cultivar di uva da vino. Per “Merlese N. – cod. 400”, risale al 25 ottobre 2017; più recenti invece le richieste per “Marselan N. – cod. 485” (6 novembre 2018) e “Primitivo N. – cod. 199” (10 giugno 2019).
Per le autorizzazioni delle altre 6 nuove varietà di vitigni “antichi”: ”Inzolia N. – cod. 865″, ” Lucignola N. cod. 868, Orisi N. cod. 873″, “Recunu B – cod. 874”, “Usirioto N. – cod. 877”, “Vitrarolo N.- cod. 879” che fanno parte del gruppo dei vitigni antichi recuperati con il progetto “Valorizzazione dei Vitigni Autoctoni siciliani”, la richiesta è giunta dal Centro Vivaio “ F. Paulsen” ed Unità specializzata Vitivinicola che ha fatto riferimento al Decreto Ministeriale dello scorso 21 novembre (G.U n. 279 del 30 novembre 2018), con cui sono state iscritte al Registro Nazionale delle Varietà di Vite le cultivar recuperate.
«Per il futuro – anticipa il direttore Vincenzo Cusumano – l’Irvo intensificherà l’attività di verifica del potenziale di questi vitigni e di altri autoctoni nei diversi microclimi della Sicilia, nel frattempo ci si confronta con i viticoltori che vogliono collaborare alla sperimentazione nella vigna e nella Cantina Dalmasso di Marsala con le microvinificazioni».