(di Angela Sciortino) Le aziende vitivinicole siciliane tirano un sospiro di sollievo. Adesso si può procedere con la certificazione delle Doc senza forzare le procedure, dando così ai produttori la possibilità di rispettare i contratti di vendita già stipulati. Si evita così la solita corsa contro il tempo che quest’anno, visti i numero in forte crescita della Doc Sicilia, sarebbe stata anche più faticosa per l’ente certificatore che è l’istituto Regionale della Vite e dell’Olio.
Senza le dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e di produzione di vino e di mosto, le aziende vitivincole non possono avvalersi della facoltà della dichiarazione preventiva e quindi, così come prevede il piano di controllo, non possono richiedere la certificazione dei prodotti Dop della campagna 2018/2019 già pronti per essere commercializzati.
La circolare Agea che detta le regole e indica le procedure per la dichiarazione delle produzioni vitivinicole – senza una plausibile motivazione – arriva sempre con enorme ritardo rispetto alle necessità dei produttori. Tant’è che, non solo in Sicilia dove in alcune zone la vendemmia finisce ai primi di settembre, ma anche in Veneto dove la raccolta è appena iniziata, si contesta il ritardo nella emanazione della circolare.
Si è corso così il rischio che, pur di salvare la campagna di commercializzazione, si procedesse in maniera non proprio regolare. Se non fosse arrivata la circolare, non potendo più attendere altri ritardi, l’iter della certificazione dei vini Doc provenienti dalla attuale campagna vitivinicola 2018/2019 poteva essere avviato chiedendo alle ditte produttrici di sottoscrivere un’autodichiarazione in cui riportare le informazioni richieste nel modello di dichiarazione preventiva prevista dalla circolare Agea dell’anno scorso.
«Anche se è da considerare già un successo il fatto che la circolare sia stata pubblicata con un mese di anticipo rispetto agli anni passati – dichiara Vincenzo Cusumano, direttore dell’Irvo – non ci si stancherà mai di chiedere che le regole e le modalità con cui i produttori devono procedere con le dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e di giacenza vini debbano essere emesse con congruo anticipo rispetto all’epoca della vendemmia». Del resto che motivo c’è a tirarla tanto per le lunghe? Viene da pensare che anche questo problema sia legato all’inefficienza a cui Agea ha abituato ormai da tempo tutti i suoi utenti.