(di Andrea Casabona) – La produzione di Zibibbo a Pantelleria è in netto calo. Quest’anno, infatti, si è registrato un crollo del 25%, nonostante i grappoli restino di ottima qualità. A farne le spese gli imprenditori del settore, che hanno subito grosse perdite a causa della carenza del prodotto dop.
Tra questi Salvatore Ferrandes, proprietario di una azienda agricola in contrada Mueggen, premiato diverse volte per la qualità delle sue uve: ”La mia produzione si è dimezzata rispetto a quella del 2018 – afferma l’imprenditore vitivinicolo – A ciò si aggiunge che il passito è un vino difficile da vendere, quindi per andare avanti sono stato costretto a diversificare con la vendita dell’uva passa e dei capperi”.
Nel corso degli anni la produzione di Zibibbo è scesa costantemente. Negli anni sessanta toccava i 365 mila quintali, poi ha subito un primo calo a partire dal 1974, quando si attestò sui 200 mila quintali. Negli anni ottanta e novanta la produzione calò ulteriormente a causa dell’abbandono dei terreni da parte di molti agricoltori, che scelsero di lavorare nel campo dell’edilizia.
”La Cantina Pellegrino – afferma l’enologo Nicolò Poma – ha visto ridurre la sua produzione da gli ottomila quintali del 2018 ai dodicimila del 2019. Ormai per la maggior parte dei conferitori l’attività di raccolta costituisce solo un piccolo reddito aggiuntivo rispetto a quello proveniente da altri lavori”.
La crisi del settore ha colpito anche l’azienda di uno storico imprenditore come Antonio Rallo di Donnafugata. ”Il drastico calo – dichiara Rallo – è dovuto al clima particolarmente freddo della scorsa primavera che ha inciso notevolmente sulla riduzione del carico produttivo. Nonostante ciò, con il diradamento di alcuni vigneti, siamo riusciti ad ottenere uva di pregevola qualità e con una ottima maturazione”.