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ViniMilo 2019, esordio all’alba sull’Etna per la festa pre-vendemmia
di Angela Sciortino

ViniMilo 2019

(di Redazione) Per il battesimo della 39a edizione è stata scelta l’alba, un momento magico che sull’Etna ha un fascino particolare. Ieri, domenica 25 agosto, per l’esordio di Vinimilo 2019 è stato scelto il rito ancestrale della luce dell’Est, del sole nascente dal mare, del quotidiano ritorno alla vita e al lavoro tra le vigne dell’Etna.

ViniMilo 2019, la tradizionale festa pre-vendemmia quest’anno ha dato appuntamento all’alba in Piazza Belvedere per salutare il nuovo giorno con la più semplice e genuina colazione dei contadini condivisa con visitatori e winelovers più mattinieri. Si è fatto “come una volta”: pane caldo del forno a pietra, olio extravergine d’oliva (Monte Etna Dop) e qualche sorso di rosso o bianco del vulcano. Nel silenzio dell’alba in un borgo di montagna, le note del chitarrista classico Massimo Scattolin.

ViniMilo 2019

Alfio Cosentino, sindaco di Milo

Perfettamente in equilibrio fra passato e presente – tra la frugalità della civiltà rurale e gli stimoli della contemporanea cultura del vino, delle eccellenze agroalimentari e della tecnologia digitale (i biglietti per gli appuntamenti della manifestazione si acquistano online) – e dopo il boom di presenze del 2018 con oltre 50 visitatori, per questa 39a edizione di ViniMilo (23 agosto – 8 settembre), il sindaco di Milo Alfio Cosentino e il comitato cittadino hanno messo a punto un ricco calendario di eventi fra cui spiccano ogni giorno degustazioni di bianchi (fra cui l’Etna Bianco Superiore Doc, prodotto solo a Milo da uve Carricante), rossi, rosati, spumanti dell’Etna ed etichette provenienti da diverse regioni italiane ed europee ma anche la “Collazione del vendemmiatore”: robusto e goloso break mattutino nelle faticose giornate di vendemmia sull’Etna sconosciuto alle giovani generazioni cresciute in città (31/8 e 7/9).

Con il Comune e la Proloco di Milo sono partner di ViniMilo le aziende vitivinicole Barone di Villagrande, Benanti, I Vigneri e Tenute di Nuna, l’osteria “4 Archi” e l’agriturismo “Le Case del Merlo” e numerose altre aziende.

ViniMilo 2019

In programma per quindici giorni cene a tema, tavole rotonde, workshop per addetti ai lavori (produttori, trasformatori e imbottigliatori della filiera vitivinicola, enologi e docenti universitari, critici enogastronomici e giornalisti di settore, sommelier Ais, Fisar e Fis e chef di vari territori) ed eventi per il grande pubblico, con una particolare attenzione a quel movimento sempre più corposo costituito da winelovers di tutte le età che si accostano alla cultura del vino, alla passione per il territorio, per la natura e il suo paesaggio più autentico. Per loro, nei due weekend del 31 agosto e del 7 settembre, la Piazza Belvedere di Milo spalanca la sua “Isola del Gusto” con decine di proposte gastronomiche dello street food ed eccellenze agroalimentari (fra cui i presidi Slow Food) da esplorare sorseggiando calici (di vetro) di vino dell’Etna: 170 etichette per 35 cantine dell’Etna (65 rossi, 55 bianchi, 30 rosati e 20 spumanti). Sullo sfondo musica live. 

Spazio anche alla narrativa nei due weekend con l’Enoteca Letteraria e gli incontri a cura di Paolo Sessa e in collaborazione con NaxosLegge; mentre per i bambini laboratori di manipolazione del legno di castagno. 

Fra gli eventi, quello dedicato ai vini da territori “estremi”, ossia quelle vigne eroicamente strappate alla roccia e al mare (26/8); la tradizionale cena di gala in piazza (28/8) quando ai fornelli, con ricette tra Sicilia e Toscana, duetteranno Lina Castorina de I Quattro Archi e Giovanni Santoro, chef stellato di Shalai Resort di Linguaglossa.

In calendario anche focus sulle “bollicine dell’Etna” con degustazione e cena a tema (29/8); vini del territorio e siciliani con gli esperti della rivista Winesurf (4/9); le produzioni d’annata, con la degustazione orizzontale di vini etnei del 2009 (6/9); il viaggio sensoriale tra i grandi bianchi italiani e stranieri (5/9); la serata gourmet con i vini vulcanici (6/9); gli olii Dop siciliani a confronto con il Monte Etna Dop; e i selezionatissimi formaggi provenienti da esclusivi pascoli italiani abbinati a vini etnei; mentre Slow Food guida l’esplorazione sensoriale del pane di grani antichi siciliani con miele di ape sicula e maiorchino abbinato ai vini del vulcano (1/9). 

Fra le tavole rotonde quella fra territori Unesco quando il sindaco di Milo si confronterà con il collega di Castiglione d’Orcia (Siena), Claudio Galletti (27/8); e poi con le Strade del Vino dell’Etna, della Val d’Orcia e del Trentino e l’Università di Catania per uno studio inedito sullo sviluppo sostenibile delle aziende vitivinicole etnee (28/8); l’eccellenza della pasticceria italiana di scena il 6/9 con il direttivo nazionale Fipgc.

Da quest’anno in Vinimilo 2019 spazio anche all’arte contemporanea, con le installazioni degli allievi del milese Alfio Bonanno, pioniere dell’arte sperimentale ed esponente di punta in Europa della Land Art (l’arte nella natura), ospiti dell’Ecomuseo del Castagno. 

«ViniMilo – spiega il sindaco Alfio Cosentino – apre le braccia al mondo del vino: non solo ai professionisti di una filiera che sempre di più rappresenta l’economia di questo territorio e vede ogni anno nuovi attori e nuovi investimenti anche nel segmento dell’enoturismo, ma anche a tutti gli appassionati dei sapori genuini, della natura e delle mille fascinazioni dell’Etna, con eventi su misura di grandi e piccoli visitatori». 

Per due settimane ogni giorno, e grazie alla collaborazione dei vari partner, Milo è il luogo fisico dove conoscere e approfondire in Sicilia tutti gli aspetti della cultura del vino, sia quelli estetici e sensoriali – con incursioni fra calici di bianchi, rossi, rosati e spumanti d’autore, maturati sui terreni del nostro vulcano – sia quelli tecnici e normativi, con il confronto fra istituzioni, università, consorzi di tutela e promozione territoriale, associazioni di categoria e semplici produttori. Ai viticoltori dell’Etna, al coraggio e all’ostinazione di chi ama la terra e la vigna, Vinimilo intende riconoscere il valore dell’identità. «Da tre anni, infatti – ricorda Cosentino – ViniMilo ha bandito in piazza il vino sfuso a favore di quello con l’etichetta, versato esclusivamente in calici di vetro». 

Ma c’è di più. «Puntiamo ad accrescere sempre di più il ruolo di ViniMilo – aggiunge il sindaco di Milo – come spazio di confronto con altri territori (quest’anno con la Toscana e la Val D’Orcia, patrimonio Unesco), come momento di riflessione sul comparto e sul potenziale sviluppo in un’ottica sostenibile. E i numeri ci confortano. Se alcuni comuni siciliani lamentano l’abbandono delle campagne e lo spopolamento urbano, a Milo nel giro di un anno abbiamo visto aumentare la superficie degli ettari vitati: un segnale positivo sia per la comunità, per la quale gli investimenti economici generano indotto economico e occupazionale, sia per il paesaggio che riceve manutenzione e cura».

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