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Vini Doc Sicilia: nuovi programmi per l’export 2020 nei mercati esteri
di Rosa Guttilla

consorzio tutela vini Doc Sicilia

Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia ha rimodulato le attività di promozione nei mercati Usa, Canada e Cina alla luce della situazione provocata dal Covid-19 e con un continuo monitoraggio dell’evoluzione di regole e comportamenti dei consumatori di vino anche in relazione alle ultime misure legate alla pandemia.

L’investimento nei tre Paesi si concretizza in campagne pubblicitarie e di Pr e in altre iniziative Social che, nel recente passato, hanno consentito di raggiungere ottimi risultati legati alla migliore conoscenza della Sicilia e della qualità dei vini delle 461 aziende che imbottigliano Doc Sicilia.

Le campagne promozionali estere consentono l’utilizzo di somme da destinare ai mercati extra Ue. L’export rappresenta per le aziende siciliane il 56% delle vendite della produzione annuale.

Negli ultimi sei anni, utilizzando i programmi di promozione, la Doc Sicilia ha aumentato di sei volte la quantità di bottiglie esportate” dice Antonio Rallo, presidente della Doc Sicilia.

Ecco perché crediamo che un attento ricorso a queste iniziative in Paesi che hanno dimostrato attenzione verso i nostri vini è uno degli interventi necessari per la ripresa del settore. Sappiamo bene che tutti i mercati hanno subìto conseguenze pesanti a causa dell’emergenza sanitaria. Secondo il piano strategico deciso dal cda della Doc Sicilia, è necessario utilizzare i fondi nel modo più efficace possibile. Anche ampliando le attività finanziate organizzando ad esempio degustazioni web o incrementando le risorse per le attività di PR e di marketing“.

Il grande lavoro di promozione del vino siciliano nel mondo da parte del Consorzio Doc Sicilia” aggiunge Giuseppe Bursi, vicepresidente della Doc Sicilia, “continua quindi in tre grandi paesi di riferimento. In un periodo quale quello attuale, l’iniziativa assume anche un valore simbolico e ci permette di comunicare ai mercati un chiaro segnale di speranza e di fiducia nel futuro“.

Gli investimenti in Usa e Canada

Nel Usa – da anni uno dei mercati dove si è registrata la maggiore crescita di esportazioni di vini – la Doc Sicilia ha avviato dal 2015 azioni di promozione che oggi sono destinate ai canali social del Consorzio e ad iniziative di PR dedicate a media e ad influencer.

Stanno per essere avviate anche due campagne rivolte alla comunità di appassionati di vino. La prima iniziativa vedrà come protagonisti donne e uomini che lavorano nelle aziende della Doc Sicilia e che invieranno le loro fotografie scattate per documentare la vita di tutti i giorni: a casa, in campagna, tra i vigneti, con lo sfondo di panorami a fare da cornice alle degustazioni di calici di vino.

La seconda campagna riguarderà invece le storie di donne produttrici o impegnate in altre attività delle aziende della Doc Sicilia: le loro testimonianze si inseriscono nell’ambito degli eventi del progetto “Women in Wine”.

Nel 2019, la Sicilia si è posizionata al 7 ° posto nella classifica sulla conoscenza della provenienza regionale dei vini con una percentuale del 40% tra i consumatori statunitensi non esperti e il 57% tra i consumatori di vini italiani. Per quanto riguarda la Regioni d’origine italiane, la Doc Sicilia è seconda dopo la Toscana (fonte Wine Intelligence).

In Canada è in preparazione una campagna web che inizierà a giugno e finirà a settembre 2020: i vini della Doc Sicilia saranno protagonisti di articoli, degustazioni, accoppiamenti con le ricette più amate dai canadesi.

Secondo i dati aggiornati ad aprile 2020, nel 2019 il mercato del mondo dove c’è stato il maggior consumo di vino e dove il potenziale di sviluppo resta più alto è quello degli Usa, con 33 milioni di ettolitri nel 2019 (+2% rispetto al 2018 e + 10% della media degli ultimi 10 anni). Gli americani sono 331 milioni e quindi bevono 10 litri pro capite all’anno. In Canada il mercato del vino di importazione è cresciuto del 3% a 1.74 miliardi di euro nel 2019 rispetto al 2018, con un +3% per i vini in bottiglia a 1.49 miliardi di euro. (fonte Oiv “I numeri del vino”)

Il nuovo mercato della Cina

In Cina la promozione della Doc Sicilia vini sta avvenendo sul canale WeChat (la versione cinese di Facebook e Instagram). E’ un investimento che sta già dando diversi riscontri considerando che in Cina la vita sociale è ripresa a seguito della cessazione delle misure di blocco decise durante il picco del contagio.

La Doc Sicilia sta anche pianificando una serie di masterclass rivolte – come avvenuto già nel 2019 – a professionisti di settore, media ed influencer e da realizzare grazie alle partnership con Ice Pechino.

In Cina il vino ha un consumo medio pro capite di 1.2 litri all’anno. La Cina è il quinto mercato mondiale per consumo di vino in volume, dopo Usa, Francia, Italia e Germania.

Finestra sul Giappone

Grazie alla Camera di Commercio italiana in Giappone, ai produttori della Doc Sicilia è stata offerta l’opportunità di partecipare dal 28 maggio a webinar gratuiti per approfondire le informazioni sul mercato giapponese. Il primo appuntamento è dedicato all’export di vino, birra e alcolici.

La Doc Sicilia e i dati sull’imbottigliato

Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia è stato istituito nel 2011, la prima vendemmia secondo le regole del Disciplinare è avvenuta nel 2012.

Il 2019 si è chiuso con un totale di 95 milioni di bottiglie ( +19% rispetto al 2018). Oggi la Doc Sicilia conta su quasi 25.000 ettari di vigneti rivendicati e 8.354 aziende viticole.

Lo scorso anno è continuato anche il trend di crescita (+11% rispetto al 2018) dell’imbottigliato dei vini di altre denominazioni siciliane che prevedono la menzione Sicilia all’interno del loro disciplinare: Cerasuolo di Vittoria Docg, Contea di Sclafani Doc, Contessa Entellina Doc, Eloro Doc, Menfi Doc, Noto Doc, Vittoria Doc.

Nel primo quadrimestre del 2020, a causa dell’epidemia Covid-19, si registra un calo dell’11% dell’imbottigliamento rispetto allo stesso periodo del 2019, ma sono dati che evidenziano come la Doc Sicilia abbia limitato il decremento: in un contesto che vede il vino italiano perdere dal 35% al 40% del volume al mese a causa del lockdown, il Nero d’Avola ha un decremento di bottiglie prodotte pari al 5% e il Grillo del 13% rispetto al calo di imbottigliato del 17% dei vini bianchi.

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