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Via libera del ministero per indicare in etichetta con Lucido i due Catarratti siciliani
di Angela Sciortino

Lucido

(di Luigi Noto) Due anni di trattative per ottenere dal Ministero delle Politiche agricole il permesso di scrivere in etichetta il nome storicamente usato in Sicilia per indicare due varietà di uva a bacca bianca. Tanto è servito perché la richiesta portata avanti dal Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia venisse accolta e resa ufficiale con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Stiamo parlando del sinonimo Lucido usato da sempre tra i viticoltori per indicare il Catarratto bianco comune e il Catarratto bianco lucido.

Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, interpretando le esigenze dei produttori vinicoli siciliani, si è fatto carico della necessità di trovare un’alternativa al nome “Catarratto”, che risultava, specie nei mercati internazionali, di scarso appeal o difficilmente pronunciabile. Da qui la scelta di fare ricorso a “Lucido”, termine usato anticamente in Sicilia per indicare entrambe le varietà di Catarratto. 

Orgoglioso dell’ufficialità arrivata dal Ministero, Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, commenta: «Come Consorzio abbiamo cercato di dare voce ad una necessità manifestata non solo dai produttori della nostra denominazione, ma da tutta la regione e per questo siamo felici di sapere che la misura sarà messa a disposizione di tutte le altre Doc e Igp della Regione Siciliana che producono Catarratto. Il via libera del Ministero è un segnale che siamo sulla buona strada, il nostro dialogo con il Ministero continuerà ad essere proficuo. È infatti in discussione in questo periodo la modifica del disciplinare di produzione della Doc Sicilia che speriamo arrivi nel più breve tempo possibile». 

È bene chiarire però che la denominazione Lucido potrà essere usata a designare solo i vini provenienti dalle uve raccolte nella Regione Sicilia di Catarratto Bianco Comune e Catarratto Bianco Lucido, iscritti al registro nazionale delle varietà di vite rispettivamente ai numeri 058 e 059. 

Le due varietà di uva, Catarratto Bianco Comune e Catarratto Bianco Lucido, con rispettivamente 16.659 e 14.125 ettari rappresentano insieme circa il 30 per cento della superficie regionale vitata. «Alla luce di questi numeri – commenta ancora Rallo – la ratifica del Ministero non solo ripaga l’impegno del Consorzio, ma lo conferma quale interlocutore chiave nelle richieste e trattative di interesse regionale con il Ministero».

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