Si tratta del Fusarium Tropical 4 (Tr4), un patogeno del suolo che sta invadendo le piantagioni di banane nel sud-est asiatico e in Pakistan e, più recentemente, in Giordania, Mozambico e Australia.
Si tratta di un rischio crescente per l’industria in quanto colonizza, infetta e distrugge le piante di banane, tra la frutta fresca più esportata al mondo con un volume di produzione annuo di circa 50 milioni di tonnellate per un ricavo di 10 miliardi di dollari all’anno. Il commercio di questo frutto è in forte crescita nei principali paesi esportatori dell’Ecuador e delle Filippine con un aumento significativo della domanda di importazioni, in particolare dalla Cina e dall’Unione europea (Ue).
Del controllo della malattia, molto difficile e costoso, ma anche della sostenibilità dell’industria delle banane, tra cui gli impatti ambientali, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, i sistemi di produzione sostenibili, la distribuzione del valore nella catena di approvvigionamento, i salari di sussistenza, i diritti dei lavoratori, il lavoro dignitoso e l’equità di genere si parlerà domani e mercoledì alla Quarta Conferenza Globale del World Banana Forum organizzata dalla Fao a Roma. Questo frutto, tra i prodotti più commercializzati e consumati al mondo, è una fonte di reddito essenziale per migliaia di famiglie rurali nei paesi in via di sviluppo e contribuisce alla sicurezza alimentare delle famiglie. Tuttavia, la produzione agrochimica intensiva e il calo dei prezzi alla produzione hanno dato origine a molte sfide ambientali e sociali.