“In base alle elaborazioni del nostro ufficio studi, possiamo affermare che il reale fabbisogno occupazionale in agricoltura conseguente all’emergenza Covid-19, non supera le 40.000 unita’, numeri ben diversi da quelli diffusi in questi giorni e sui quali occorre fare chiarezza”.
Cosi’ il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza, commenta i dati che sono stati illustrati il 20 aprile nel corso di una video conferenza con le ministre del lavoro Nunzia Catalfo e delle politiche agricole Teresa Bellanova insieme ai rappresentanti delle parti sociali agricole.
Secondo l’osservatorio Uila sull’occupazione in agricoltura, al 31 marzo scorso i braccianti presenti nel nostro paese erano 578.000, con una flessione del 6% rispetto all’anno precedente.
Un dato confermato anche dalle richieste del bonus di 600 euro, previsto dal decreto Cura Italia, che sono state circa 575.000.
A questi lavoratori, vanno aggiunte altre 330.000 persone che hanno lavorato, nel 2019, meno di 51 giornate; di queste ben 270.000 hanno lavorato meno di 30 giornate.
L’ufficio studi segnala inoltre che, nei primi 15 giorni di aprile, sono arrivati in Italia 3.000 braccianti e altri sono attesi in questi giorni. Verifiche effettuate in singoli territori confermano una scarsità di manodopera che, complessivamente su scala nazionale, non supera le 40.000 unità.
“Sono numeri che dimostrano che, a fronte di un’occupazione certa e del pagamento del salario contrattuale, l’attuale platea di lavoratori agricoli sarebbe più che sufficiente a rispondere alla mancanza di quei lavoratori stranieri che ancora non sono rientrati nel nostro Paese“, conclude Mantegazza.