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Ue, sei nuovi alimenti legati a insetti autorizzati
di redazione siciliarurale

Sono già sei i nuovi alimenti legati agli insetti autorizzati dall‘Unione Europea e nel futuro dell’alimentazione alternativa troveremo pure i funghi allevati in bioreattori ricavati dagli scarti della produzione alimentare.

È quanto emerge dall’Health and Food Festival, la manifestazione sul cibo e il benessere in corso a Sanremo, con l’obiettivo di promuovere il binomio inscindibile tra cibo e salute puntando su una produzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
La normativa europea che regola l’utilizzo degli insetti negli alimenti a uso umano ha già autorizzato sei novel food. Quattro sono le specie: si va dal verme della farina (tenebrio molitor), che a seconda dell’autorizzazione può essere consumato sia essiccato che macinato, ma sempre inserito nei cibi, alla locusta migratoria.

E poi, ci sono il grillo (acheta domesticus) e il verme minore della farina (alphitobius diaperinus). L’Ue di recente ha anche accolto il parere positivo dell’Autorità europea della sicurezza alimentare (Efsa, ndr.) per altri due novel food, sempre legati a queste quattro specie.

Prospettive per il futuro? I nuovi alimenti potrebbero entrare nel mercato ed essere disponibili sui banchi dei supermercati per il consumatore, sotto diverse tipologie di prodotti.
Ovviamente non troveremo il grillo o o la larva, ma le loro farine saranno incorporate all’interno di prodotti autorizzati come come cracker, pane o biscotti. Inoltre, sono allo studio proteine alternative come quelle a cellula singola, prodotte da fermentazione batterica o fungina. Quindi, ci sono funghi allevati in bioreattori su scarti della produzione alimentare, per creare un’economia circolare.

Il progetto è creare micro-proteine, partendo dai principi nutritivi, ad esempio, proveniente dagli scarti della verdura. Non mancano, tuttavia, alcuni aspetti da chiarire, che riguardano soprattutto le intolleranze, come sottolinea il direttore del Centro studi Alfred Nobel Gianfranco Trapani. Bisogna tenere presente la reazione che le proteine alternative possono avere sul singolo individuo. Ad esempio, il grillo è stretto parente dei crostacei e di conseguenza chi è allergico a quest’ultimi non può mangiarlo.

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