(di Redazione) Al posto degli asinelli hanno fatto entrare le vacche. Esattamente come erano liberi di fare fino a poco tempo fa, quando i 4200 ettari di bosco di proprietà del Comune di Troina erano della disponibilità di alcune famiglie (sempre le stesse) che affittavano i terreni a 15 euro ad ettaro e poi incassavano fino a 400 euro con i finanziamenti europei senza produrre nulla.
Oggi che le aziende dei clan sono colpite da interdittiva grazie all’azione di denuncia del sindaco di Troina Fabio Venezia, arriva il gesto di sfida e di intimidazione: nell’azienda agrosilvopastorale che il Comune ha deciso di condurre in proprio senza più concedere in affitto i terreni, nella notte tra il 29 e il 30 ottobre sono stati rotti i cancelli, danneggiati i recinti, le vacche di ignoti proprietari hanno invaso i terreni, le condutture d’acqua sono state distrutte e una ventina degli asinelli che venivamo allevati al suo interno sono andati dispersi.
Per manifestare contro la mafia dei pascoli, per la legalità e per dare sostegno al sindaco Fabio Venezia e al direttore dell’azienda agrosilvopastorale del Comune, Angelo Impellizzeri, a Troina, per domenica 10 novembre, è prevista una manifestazione popolare.
Grazie ai social raggiunti tutti: agricoltori, lavoratori, cittadini, associazioni antiracket, si troveranno alle 11 in piazza Borsellino Falcone per schierarsi con chi ha lanciato e sostiene il progetto “Legalità di razza” grazie al quale si sta cercando di restituire al territorio un’opportunità di sviluppo.
Dichiara in proposito Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia: «Il percorso virtuoso dell’amministrazione comunale di Troina per la riappropriazione e la gestione pubblica dei beni di quel territorio, va difeso. Gli episodi di intimidazione, l’ultimo quello verificatosi nei giorni scorsi a danno dell’azienda agrosilvopastorale, non vanno sottovalutati e richiedono una grande mobilitazione. Anche per questo domenica sarò presente all’iniziativa prevista per manifestare il pieno sostegno mio e della Commissione Antimafia ai processi virtuosi di riappropriazione pubblica di un territorio per troppi anni piegato da interessi mafiosi e criminali».