(di Luigi Noto) A Selinunte, nel parco archeologico più grande d’Europa presto saranno prodotte lenticchie e altri legumi locali, come il cece, e grani antichi di cui a luglio inizierà la mietitura. I cereali e i legumi saranno poi venduti con il logo del parco archeologico di Selinunte e il ricavato della vendita sarà destinato al finanziamento di progetti di valorizzazione del sito. L’annuncio della valorizzazione “agricola” di una vasta area del parco archeologico esteso complessivamente 270 ettari includendo anche le cave di Cusa, è stato recentemente dato da Enrico Caruso, direttore del parco archeologico dell’antica colonia greca.
All’interno dell’area archeologica sta per essere pure ricostruito il paesaggio ottocentesco. A Selinunte dove la storia è padrona, insieme al mito e al paesaggio – ancora di pù adesso che vaste aree torneranno ad essere coltivate recuperando l’antico paesaggio – dal 21 e il 23 giugno prossimi si svolgerà l’ottava edizione del meeting internazionale di architettura “Playing with identities – Tutto è storia, tutto è contemporaneo” che vedrà tra gli altri, la presenza degli architetti catalani Rafael Alanda, Carme Pigem e Ramon Vilalta, vincitori di Pritzker 2017. «La ricerca botanica – spiega Caruso – sta iniziando a dare i suoi primi frutti grazie ad alcune ricerche condotte sulle piante esistenti all’interno del parco archeologico». I risultati di tali studi saranno illustrati dal 28 al 30 giugno prossimi, durante il meeting mondiale sulla botanica che vedrà la presenza di personalità delle Università italiane, argentine, marocchine, canadesi, spagnole, francesi, inglesi, turche, greche, bulgare, statunitensi, svizzere, tedesche, austriache e di Slovacchia e Georgia.