La scommessa di Zaira Conti Mica, una giovane imprenditrice siracusana che ha deciso di seguire la sua passione e valorizzare al tempo stesso la sua terra non nasce per caso.
Cresciuta in una famiglia di allevatori, ha partecipato qualche anno fa ad un bando della Regione Siciliana che metteva a disposizione 123,70 ettari di terreni incolti confluiti nella Banca della Terra affidati in concessione ventennale a 12 giovani agricoltori.
“L’azienda ad oggi è in crescita, abbiamo iniziato con 20 capi, bovini di razza Modicana e Cinisara e ovini Pinziritani e Barbareschi, razze autoctone in via d’estinzione. Dopo 3 anni circa abbiamo 100 capi, stiamo lavorando per crescere ancora di più e mettere in moto altri progetti, vedremo di realizzarli”, dice Zaira.
Così sono nate parecchie aziende guidate da imprenditori under41 valutati da una commissione regionale e selezionati in base alle qualità, tipicità e sicurezza delle produzioni e delle filiere agroalimentari. Dodici progetti, da chi alleva l’ape nera sicula, chi mandorleti biologici oppure orzo per produrre birra artigianale.
“Adesso lavoriamo anche in bio” per la tutela e valorizzazione di carne destinata ai mercati di nicchia. L’iniziativa verte proprio su questo, mettere al centro i giovani e la valorizzazione delle eccellenze e dei territori, si tratta di progetti valutati da una commissione tecnica all’interno dell’operazione “Banca della terra”, chiamata anche “Terra ai giovani”.
“Questa opportunità mi ha dato la possibilità di restare nella mia terra natia e di sfruttare quei terreni che non venivano utilizzati e che si trovavano in uno stato di semi abbandono”, continua Zaira. “Non è sicuramente semplice mettere in moto un’ iniziativa del genere, ci vuole una predisposizione economica non indifferente, le spese ci sono, in primis con l’acquisto dei terreni”.
La Regione offre da una parte ai giovani volenterosi, coraggiosi e esperti in agricoltura di intraprendere la carriera imprenditoriale e dall’altra si ‘libera’ di terreni che altrimenti resterebbero abbandonati e a rischio di dissesto idrogeologico.
“Noi ragazzi se abbiamo una passione, in questo modo, possiamo metterla in campo. Non dovremmo andare all’estero, accontentarci e svolgere occupazioni che non ci rendono felici”, è questo il proposito di giovani ragazzi che si mettono in gioco, come Zaira.