Ancora una volta, alle porte della stagione secca e più produttiva, assistiamo all’ennesimo spreco di una risorsa preziosa come l’acqua. E a pagarne le conseguenze saranno, come sempre, gli agricoltori che devono fronteggiare gli scarsi rifornimenti idrici da parte dei Consorzi di bonifica nel periodo in cui c’è il maggiore bisogno di irrigazione. Ci arrivano segnalazioni un po’ da tutte le zone servite da dighe, tante arrivano dai terreni serviti dalla Trinità di Castelvetrano che nelle ultime settimane è stata svuotata, in parte, immaginiamo per rispettare vincoli di sicurezza. Il problema non sono i vincoli, ci sono da tanti anni, il problema è la mancanza di manutenzione e di programmazione, è una questione che investe in pieno la politica e i criteri di gestione delle acque”.
Lo dichiara Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale, sullo svuotamento della diga trapanese che ha messo in allarme centinaia di imprese agricole che insistono in quel territorio. “Ci risulta, secondo le ultime misurazioni dell’Autorità di bacino della Regione, che all’1 maggio nella diga erano presenti 5,14 milioni di metri cubi di acqua. Ma ci risulta anche che la diga soffre di forte interrimento. Quindi la quota disponibile per uso irriguo è ben al di sotto dei 5 milioni di metri cubi. Ci chiediamo come affrontare questa stagione, come poter irrigare i campi di ortaggi e le tantissime vigne del comprensorio. Ieri abbiamo avuto proprio una riunione all’Ebat di Trapani su questo argomento. Occorre un intervento tampone per non condizionare negativamente la stagione degli agricoltori, ma serve anche programmare al più presto massicci interventi di manutenzione in questa e altre dighe e sulle reti di distribuzione dell’acqua”.