Sicilia Rurale

Emergenza cinghiali, Merlino (Parco delle Madonie): “La situazione è grave”

La proliferazione del cinghiale sta causando in questo problemi in tutta l’Italia e in questo senso anche la Sicilia non è risultata immune. Una situazione particolarmente critica si registra nel Parco delle Madonie, zona in cui una nutrita schiera di cinghiali si muove a caccia di cibo provocando danni e anche disagi alla popolazione.

La situazione è abbastanza grave da quando il Cinghiale che si era praticamente estinto si è reinserito – ha spiegato Merlino – moltiplicandosi velocemente e con grande abbondanza numerica. Sulle Madonie è un problema particolare perché le popolazioni di cinghiali stanno andando a invadere altri territori, spostandosi nei comuni limitrofi dell’area come Tusa e Castel di Lucio che si trovano al confine con i Nebrodi. Si rintraccia una loro presenza persino dietro Cefalù: sono talmente tanti che si sono spostati persino verso il mare alla ricerca di cibo le persone se le trovano a ridosso della popolazione”.

Merlino ha spiegato quali sono i principali problemi che vengono causati dai cinghiali in questo frangente: “I danni principali che provocano sono il grufolamento, che comporta la distruzione delle recinzioni e dei muri a secco e la graduale scomparsa della coturnice di Sicilia, una specie di uccello endemica tipica della nostra regione“.

La gravità della situazione sta imponendo all’ente l’adozione di un piano di gestione e contenimento rigoroso ma ineluttabilmente necessario per la salvaguardia della flora e della fauna madonita: “Noi come gestori d’area protetta siamo stati fautori di un primo piano di gestione e contenimento della fauna selvatica, che mira ad un’azione di cattura e in certi casi purtroppo di abbattimento dei cinghiali, per abbassare il numero di animali e portarli ad un numero sostenibile sia per il territorio che per la loro stessa conservazione. Non è una pratica ben vista né tanto meno una cosa che siamo contenti di fare ma è purtroppo necessaria perché la legge stabilisce che il gestore dell’area protetta abbia il compito del contenimento della fauna selvatica soprattutto di quella alloctona.”

 

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