“Una pesante crisi sta conducendo al collasso l’agricoltura siciliana, con l’aumento dei costi di produzione e la diminuzione dei prezzi all’origine che hanno ridotto, fino ad azzerarla quasi del tutto, la liquidità delle imprese che operano nel settore primario“.
Lo dice il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona. Con alle spalle calamità naturali, lo sviluppo di diverse fitopatie, la lentezza della burocrazia, scarsità di risorse idriche, l’agricoltura (n Sicilia uno dei settori economici più importanti con una percentuale di superficie agricola utilizzata rispetto alla superficie territoriale fra le più alte tra le Regioni di Italia, 56%), occorre “una moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività, anche con l’intervento delle garanzie Ismea per migliorare il rating e creare una reputazione finanziaria“, aggiunge Marchese Ragona.
Il presidente di Confagricoltura insiste per “una rapida e concreta applicazione del decreto legislativo 198/2021, ‘Pratiche sleali’, in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto a pratiche chiaramente sleali come l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione; L’attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto; l’attivazione di un tavolo di riforma e rimodulazione dell’applicazione della Pac. Questi punti programmatici rappresentano le priorità inderogabili per venire incontro alle difficoltà quotidiane del mondo che rappresentiamo. Incontreremo tutti i prefetti siciliani, consegnando un documento sulla grave situazione del comparto agricolo ed esponendo le principali criticità“.