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Stagionali dell’agricoltura, Venerdì 30 aprile sit-in regionale a Catania
di Vincenzo Roberto Cassaro

Venerdì 30 aprile torneranno in piazza gli stagionali dell’agricoltura, ad oggi esclusi da ogni misura di sostegno. Un sit-in a carattere regionale si terrà a Catania dinanzi piazza Università. L’iniziativa, organizzata da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, è nell’ambito della seconda giornata nazionale di sciopero della categoria, con manifestazioni in tutte le regioni a sostegno delle rivendicazioni sindacali. Saranno in piazza anche i lavoratori “fragili”, per età o patologia, non ritenuti idonei a lavorare e lasciati senza ristori.

Esclusi dai bonus, per l’ennesima volta nel decreto Sostegni, anche i dipendenti degli agriturismi, chiusi per pandemia, che inquadrati come lavoratori agricoli restano senza sostegno. “Chiediamo il bonus anche per i lavoratori dell’agricoltura – dicono i segretari delle tre sigle sindacali Tonino Russo, Pierluigi Manca e Nino Marinoe la sua compatibilità con il reddito d’emergenza. Inoltre, il cosiddetto ‘trascinamento’ delle giornate effettuate nel 2019, cioè nel periodo antecedente la pandemia, per potere godere delle stesse prestazioni assistenziali dell’anno precedente, considerando il Covid19 alla stregua di una calamità naturale”.

Una richiesta quest’ultima che riguarda anche i lavoratori “fragili” e quelli degli agriturismo. Le tre federazioni di categoria chiedono anche il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro e il nuovo contratto nazionale dei forestali, che vede al momento le trattative tra le parti in una fase di stallo. Inoltre, a cassa integrazione stabile per i pescatori e l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi.

Le misure – aggiungono Russo, Manca e Marino – devono comprendere anche i lavoratori immigrati, il cui contributo alle attività in agricoltura e pesca è determinante“. I sindacati chiedono anche il riconoscimento della clausola sulla condizionalità sociale nella politica agricola comune ed esprimono tutta la loro contrarietà “al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura”.

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