(di Angela Sciortino) Tra chi coltiva cereali c’è qualcuno che, partecipando al bando della sottomisura 8.1 del Psr Sicilia, aveva sperato di arrotondare le magre economie aziendali destinando parte dei terreni aziendali alla forestazione. Le aspettative, però, saranno mortificate.
Infatti oggi, a due anni dalla pubblicazione del bando, c’è il rischio che agli uffici della Regione arrivi una valanga di rinunce, a cui potrebbero seguire cause per risarcimento danni, ovvero richieste per gli onorari dei progettisti e per il mancato reddito dei terreni destinati alla misura, terreni che sono rimasti incolti nell’attesa di un decreto di finanziamento che confermasse la copertura economica per l’inizio lavori.
È successo quello che ormai spesso accade, lamentano progettisti e beneficiari: le regole sono state cambiate durante il gioco. L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda la sottomisura 8.1 “Sostegno alla forestazione/all’imboschimento”, bando pubblicato ad aprile 2017 e modifiche all’allegato del Psr a cui lo stesso bando fa riferimento apportate nell’aprile 2019.
La sottomisura 8.1 prevede che per gli impianti forestali realizzati su incolti o seminativi, ai beneficiari venga riconosciuto per periodo massimo di 12 anni un premio annuale ad ettaro per coprire i costi di manutenzione che, nel caso dei seminativi, si somma a un premio, sempre per la durata di dodici anni, per i mancati redditi.
Proprio il calcolo dei mancati redditi è stato oggetto della proposta 2/2019 presentata con procedura scritta al Comitato di Sorveglianza e chiusa lo scorso 2 aprile. Così gli importi unitari compensativi dei mancati redditi agricoli sono passati dagli iniziali 1.103 a 399 euro/ha per le superfici forestali ubicate prevalentemente in montagna, da 1.452 a 443 euro/ha per quelle prevalentemente collinari e da 1.451 a 484 euro/ha per quelle site in prevalenza in pianura.
Ma com’è che c’è tanta differenza rispetto agli importi indicati nel bando pubblicato ad aprile del 2017? Due i motivi che hanno “sforbiciato” pesantemente le aspettative economiche di chi aveva deciso di partecipare al bando della 8.1. Anzitutto l’esclusione dei premi Pac dal computo della produzione lorda, il parametro che è stato preso a riferimento per il calcolo del margine lordo. Questo è servito ad evitare, si legge nella scheda di presentazione della variazione al programma, “il rischio di doppio finanziamento”. Ma se così fosse, osservano i tecnici, la riduzione dell’importo da riconoscere per i primi dodici anni di vita dell’impianto forestale si sarebbe dovuto decurtare di circa 230 euro per ettaro (tanto vale infatti il titolo per chi accede alla riserva unica nazionale).
Da sola, dunque, questa motivazione non è sufficiente a giustificare la drastica riduzione del premio. Pare però che sia stata pure considerata la picchiata dei prezzi del grano duro che, ai tempi della redazione del Psr, spuntava ben altri prezzi rispetto ad oggi.
Insomma, a conti fatti, prendere l’impegno della messa a coltura e della cura di una superficie forestale per dodici anni, con questi numeri non vale più la pena e ancora una volta il Psr delude gli agricoltori siciliani.