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Nuova puntata di ‘SICILIA DI GUSTO’, il progetto realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana, Dipartimento delle Attività Produttive e presentato da ilSicilia.it e Siciliarurale.eu. per valorizzare l’identità agroalimentare del ‘Made in Sicily’. Quinta puntata all’insegna del Distretto Agrumi di Sicilia.
Ci siamo recati nel Siracusano per parlare di una prelibatezza della Sicilia: gli agrumi, simbolo della nostra Isola invidiato e richiesto in tutto il mondo.
ALLA SCOPERTA DEL DISTRETTO
Siamo stati raggiunti dal Presidente del Distretto produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, che ci ha spiegato come è nata la filiera: “La Sicilia è la principale regione agrumentata. Sono state le imprese a interessarsi per prime al riconoscimento della filiera, nel 2005. Il nostro obiettivo è quello di provare ad intercettare le esigenze attuali e future delle imprese e valorizzare le produzioni di qualità DOP IGP”.
“Per aderire al distretto produttivo è necessaria la sottoscrizione del patto di sviluppo distrettuale, un documento aggiornato ogni 3-5 anni – ha aggiunto -. Abbiamo scelto di far aderire le imprese a una società consortile. Il numero minimo per avere il riconoscimento è di 50 imprese. Noi siamo 53-54 ma all’interno di queste abbiamo molte strutture aggregate. Quindi il numero delle imprese è molto più elevato”.
LA PRODUZIONE DEI LIMONI
Sabrina Magliocco ha aperto le porte della sua azienda per parlare dei limoni. Ci siamo focalizzati su una delle coltivazioni più diffuse: il Femminello Siracusano. “Si chiama così perché ha delle fioriture che durante l’anno si ripropongono più volte. La più conosciuta è il Primo Fiore che rappresenta quasi l’80% della produzione totale della pianta. Nel corso dell’anno ce ne sono altre, come ad esempio il Verdello”.
Per quanto riguarda invece la raccolta, ci ha spiegato che “il limone giunge a piena maturazione a fine settembre, ottobre, novembre. La raccolta inizia nel periodo autunnale e finisce nel mese di marzo, aprile, maggio. Non si tratta di una data perfetta me dipende dalle zone e dalle condizioni climatiche”.
L’IMPORTANZA DI UN’IRRIGAZIONE RESPONSABILE
Siracusa è l’area per eccellenza della produzione di limoni in Sicilia. A ricordarcelo è stato l’agronomo Carmelo Asero, con il quale abbiamo constatato come la limonicoltura, con un forte processo di rinnovamento, si sia evoluta nell’ultimo decennio. Tale condizione, è ben visibile in una delle fasi di produzione più importanti in agrumicultura: l’irrigazione.
“Un sistema particolarmente attuale è quello dell’irrigazione a goccia. Il concetto è quello di erogare piccoli quantitativi di acqua molto frequentemente. Con i vecchi sistemi di irrigazione i quantitativi di acqua che si apportavano alla pianta erano enormi. Una quota andava dispersa per evaporazione e un’altra per processi di percolazione nel terreno. La goccia ha un tipo di funzionamento opposto”.
Un’altra grande novità è l’uso dei sensori, che determinano indirettamente il contenuto idrico del terreno. “Il sensore misura la pressione che la pianta deve applicare per assorbire acqua dal terreno. Ve ne sono due: uno posto a 30 cm di profondità e uno a 60. Quello che funge principalmente da guida per la gestione dell’irrigazione è il primo, perché raggiunge la la maggior parte delle radici”.
INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
L’inserimento nel distretto ha permesso alle aziende di sviluppare iniziative che puntano alla svolta della filiera, aprendo una grande finestra al futuro. Antonio Cancelliere, professore di idrologia all’Università di Catania ci ha illustrato il progetto A.C.Q.U.A. 2.
“Nasce da una collaborazione tra il Distretto e l’Università di Catania. L’obiettivo è quello di usare tecnologia di agricoltura di precisione per migliorare l’irrigazione negli agrumeti ed ottenere un risparmio idrico. Usiamo sia tecnologie a terra, per capire quando e quanta acqua dare alla pianta, che tecnologie basate sui droni. Consentono di avere una visione a livello spaziale su ciò che avviene nell’azienda, se ci sono difformità dal punto di vista dell’erogazione idrica o problemi legati a patologie delle piante”.
Un’altra iniziativa ci è stata presentata dal Presidente del Distretto produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati: la piattaforma blockchain. “Il tutto è partito da un corso di formazione. Da questo è venuto fuori un grande interesse e adesso con un’altra azienda che si occupa di questa tematica abbiamo creato una vera e propria piattaforma blockchain per le imprese della filiera”.
UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE IN LINEA CON L’UE
E’ con l’agronomo Francesco Ancona che abbiamo scoperto il mondo degli insetti ausiliari. “Hanno il compito di contenere le popolazioni dannose di alcuni fitofagi. Il loro impiego permette di ridurre o eliminare i trattamenti con fitofarmaci di sintesi, in perfetta linea con quello che ci dice la comunità europea. Sono prodotti dalla biofabbrica di Ramacca, gestita dall’Ente di sviluppo agricolo che fa riferimento all’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia. Le aziende, per farne richiesta, possono partecipare a un bando. Una volta accettate possono acquistare questi insetti e svolgere un controllo biologico virtuoso”.
Altro metodo di controllo biologico avviene con dei sensori, dei “cartellini all’interno dei quali è contenuto il ferormone sessuale della femmina di una cocciniglia, attrattivo per il maschio. In questo modo diminuiscono le possibilità di accoppiamento e nel tempo riduciamo le popolazioni”.