(di Luigi Noto) La Commissione prefettizia che gestisce il Comune di Vittoria (in provincia di Ragusa) ha messo a bando la concessione dei 74 box del mercato ortofrutticolo della cittadina, il più grande del Mezzogiorno. Il testo del bando visionabile sul sito del Comune è stato concordato con l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione.
I 74 i box, di cui 44 destinati a commissionari, 20 a commercianti, 7 a cooperative, consorzi e/o associazioni di produttori e 3 a organizzazioni di produttori (Op), sono messi a bando per la durata di sette anni (prorogabili per altri tre). Le istanze verranno esaminate da una commissione nominata dal dirigente della Direzione Sviluppo economico del Comune e presieduta da un consigliere di Stato, o da un magistrato in quiescenza o da un prefetto, e da due componenti, scelti fra dirigenti della Pubblica Amministrazione, docenti e professionisti, con competenze nella normativa e nella regolamentazione dei mercati agroalimentari all’ingrosso.
I partecipanti devono documentare i requisiti morali previsti dal bando. L’atto di concessione, tra le clasuole, prevede la possibilità di risoluzione nel caso in cui ci sia una misura cautelare o un rinvio a giudizio, per alcuni reati gravi, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione.
Il bando per l’assegnazione dei box del mercato alla produzione più grande da Fondi (Latina), è una diretta conseguenza dell’applicazione del nuovo regolamento approvato dalla Commissione Prefettizia che da sei mesi governa la città. Ha sostituito quello approvato dal Consiglio comunale a settembre 2016, unico provvedimento successivo a quello approvato 37 anni prima, quando sorse la struttura di contrada Fanello.
Con il bando si supera così una situazione parecchio controversa. Sessantotto dei 74 box, infatti, sono già utilizzati da altrettanti concessionari che ne sono venuti in possesso con meccanismi di proroga considerati ai limiti della legalità. In passato, pare che le concessioni dei box addirittura fossero diventate oggetto di scambio commerciale tra privati che subentravano ai precedenti gestori, oltre che passate di padre in figlio. Pure quattro anni fa il tentativo di assegnare tramite regolare bando di gara la concessione di sei box che si erano liberati incontrò un intoppo: numerose minacce e pressioni fecero sì che la commissione nominata dal Comune rinunciasse all’incarico.