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Rischio desertificazione in Sicilia. Esistono pratiche che possono a tenerlo a freno
di Angela Sciortino

(di Angela Sciortino) Quanto è grande il rischio desertificazione in Sicilia? Cosa si dovrebbe fare per arginare l’avanzata del deserto nell’isola? Quali attività antropiche fanno aumentare il rischio che il suolo perda la fertilità diventando una brulla steppa o una distesa di sabbia senza più vegetazione?

A questi interrogativi, su invito di siciliarurale.eu che ha dedicato la diretta Facebook settimanale al tema della desertificazione di grande impatto sull’equilibrio delle risorse naturali in Sicilia, ha risposto Tommaso La Mantia, docente al Dipartimento Saaf di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo. La Mantia si occupa da molti anni di forestazione, ecologia dei sistemi arborei e altri temi che hanno molto a che fare con la conservazione della copertura vegetale del suolo soprattutto in ambito forestale.

Il fenomeno è più diffuso di quanto si possa immaginare: le “aree critiche” rappresentano oltre la metà dell’intera regione (56,7 per cento) e un altro terzo (35,8 per cento) è classificato come “fragile”. Per questo motivo il governo regionale ha di recente approvato un piano ad hoc, peccato sia sconosciuto a molti. Perfino agli addetti ai lavori.

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