Sicilia Rurale

Risarcimento danni da alluvioni. Più tempo per presentare le domande

(di Angela Sciortino) Prorogato al 16 settembre il termine per per presentare le domande di risarcimento dei danni provocati alle strutture agricole dalle alluvioni dello scorso anno.

Lo si legge in un avviso pubblicato sul sito del Dipartimento regionale Agricoltura dello scorso 28 agosto e che fa rimanda ad altro avviso del Dipartimento regionale della Protezione Civile pubblicato sul n.39 della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana lo scorso 23 agosto disponibile anche sul sito web.

Sullo stesso sito è disponibile la Direttiva per la concessione dei contributi ex art.4 del DPCM del 27 febbraio 2019 alle imprese del settore agricolo che fa riferimento Ordinanza della Protezione Civile siciliana n°558 del 15.11.2018 corredata della modulistica è datata 12 luglio ma è stata pubblicata sul sito il 24 e sulla Gazzetta Ufficiale il 26.

Il soggetto attuatore è il Dipartimento Agricoltura e ad esso devono confluire tutte le istanze che potranno essere consegnate agli Ispettorati dell’Agricoltura territorialmente competenti o in alternativa inviate agli stessi tramite raccomandata a/r o con Pec a dipartimento.agricoltura@certmail.regione.sicilia.it.

Gli aiuti per il ripristino delle strutte danneggiate andranno da un minimo di 2 mila a un massimo di 450 mila euro. In ogni caso l’intensità di aiuto è pari al 80% del danno risultante dalla perizia asseverata.

I contributi e gli indennizzi sono cumulabili con ulteriori agevolazioni concesse da altre Amministrazioni per i medesimi beni e per le medesime finalità, compresi i risarcimenti da compagnie assicurative, ma solo fino alla concorrenza del danno risultante dalla perizia asseverata.

Cosa può essere indennizzato? I danni materiali a immobili, attrezzature, macchinari, scorte e mezzi di produzione, tra cui anche gli impianti arborei, purché si tratti di opere che abbiano utilità ripetuta, e di irrigazione, basati sui costi di riparazione o sul valore economico attribuibile ai beni al momento del verificarsi dell’evento assimilabile a calamità naturale. Poi ci sono le spese relative alle prestazioni tecniche per gli interventi di ripristino strutturale e funzionale dell’immobile (progettazione, direzione dei lavori, etc.), comprensiva degli oneri riflessi (cassa previdenziale e Iva). Queste spese saranno ammissibili nel limite del 10% dell’importo dei lavori di ripristino dei danni ammissibili a contributo.

Il contributo potrà essere erogato o in unica soluzione a seguito della presentazione della documentazione delle spese sostenute o sotto forma di anticipo nella misura massima del 30%. In questo caso deve essere presentato preventivo di spesa e il saldo verrà corrisposto dopo avere rendicontato tutti costi sostenuti con fatture per lavori, forniture e servizi, scontrini fiscali parlanti, etc.

Su un punto è bene focalizzare l’attenzione: chi entro cinque anni dalla presentazione della richiesta di concessione del contributo trasferisce la proprietà dell’attività economica e produttiva, decade dal beneficio concesso e dovrà restituire i contributi ricevuti.

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