(di Redazione) Con i contratti di lavoro e l’immissione dei primi ex dipendenti dell’Aras, l’associazione regionale allevatori dichiarata fallita dal tribunale di Palermo nel febbraio dl 2017, ripartono in Sicilia i controlli funzionali degli allevamenti da latte e da carne e le attività di gestione dei libri genealogici. Si tratta complessivamente, al momento, di 27 soggetti di cui: 6 unità di personale tecnico amministrativo e 21 controllori zootecnici.
Per il tramite dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia, in partnership con l’Associazione italiana allevatori, il Corfilac, il Corfilcarni e l’Università di Palermo, è stato attivato un nuovo sistema di supporto alle aziende zootecniche siciliane per il rilevamento dei dati finalizzati al miglioramento delle performance produttive e riproduttive degli animali, attraverso l’applicazione delle regole e degli standard internazionali di settore.
«Si tratta di una vera e propria riforma – dichiara l’assessore Edy Bandiera – che inciderà profondamente sulla qualità dei prodotti zootecnici della nostra Regione garantendo la sicurezza e il benessere negli allevamenti e tutelando imprese e consumatori».
A seguito del fallimento dell’Aras, negli allevamenti siciliani erano state fortemente ridotte tutte le attività connesse ai controlli funzionali. Proprio quelli che rappresentano la condizione necessaria per l’iscrizione degli animali nei rispettivi libri genealogici, attestandone di fatto il valore e la possibilità di miglioramento genetico. La forte limitazione del servizio, in questi ultimi anni, ha determinato un grave danno all’intero patrimonio zootecnico siciliano, che conta un patrimonio di circa 290mila capi e 2.500 aziende zootecniche. In mancanza dei controlli funzionali, infatti, le aziende zootecniche si sono ritrovate a perdere il valore, la genetica e i premi comunitari, ai quali di fatto non potevano più accedere.
«La Sicilia oggi – aggiunge Bandiera – é la prima regione d’Italia che, da protagonista, riattiva questo servizio attraverso un proprio ente vigilato. Abbiano ritenuto assolutamente strategico costruire un sistema di governance nuovo, il primo a livello nazionale, con le migliori risorse tecniche e scientifiche di cui la Sicilia dispone, per non disperdere, anzi valorizzare ancora di più, tutto il nostro patrimonio zootecnico e le razze autoctone siciliane».