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Rete Rurale Nazionale e Crea studiano gli sprechi nella produzione di arance
di Angela Sciortino

sprechi arance

(di Angela Sciortino) Da scarti a scorte. È solo uno slogan ma riassume in poche parole molte delle iniziative mirate al recupero, riciclo e riuso del cibo e di quanto rimane dalla lavorazione delle materie prime destinate all’alimentazione umana. Benché siano stati raggiunti molti obiettivi, primo tra questi l’approvazione due anni fa della legge sullo spreco alimentare che facilita le donazioni e che ha anche contribuito a costruire una coscienza più forte tra i consumatori e i produttori, molto rimane però da fare sia nell’ambito dell’educazione alimentare e al consumo che presso le aziende di produzione e di trasformazione. 

Molti degli sprechi si realizzano nelle nostre case e si potrebbero prevenire riducendo così quella grossa fetta degli sprechi alimentari (intorno al 40 per cento) legati a comportamenti dettati da ignoranza o superficialità.

L’altra grossa parte degli sprechi si realizza lungo tutta la filiera agroalimentare: dalla produzione alla trasformazione, alla distribuzione, allo stoccaggio, alla commercializzazione, alla ristorazione.

Per rimuovere una difficoltà e risolvere un problema, si sa, prima bisogna conoscerlo. E questo si appresta a fare la Rete Rurale nazionale che, tramite il Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia del Crea, da oggi ha iniziato la raccolta dei dati tramite un questionario online per condurre un’indagine su perdite e sprechi nella produzione di arance. 

Le informazioni che verranno raccolte servono a quantificare gli sprechi nella produzione di arance da destinare al consumo umano, identificando le cause che li producono, valutarne l’impatto ambientale e socioeconomico, indicare possibili strategie finalizzate a ridurne l’incidenza e a trasformarlo in risorsa per l’azienda.

Il questionario disponibile in rete compilabile entro il 28 febbraio 2019 permette la rilevazione dei dati aziendali che saranno trattati nel pieno rispetto della normativa sulla privacy: tutte le informazioni che l’agrumicoltore vorrà fornire saranno considerate strettamente confidenziali e saranno utilizzate in maniera aggregata esclusivamente per gli obiettivi della presente ricerca.

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