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Radicepura chiude il Garden Festival e rilancia: nel 2018 Summer school
di Angela Sciortino

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(di Redazione) Si è appena conclusa la prima edizione del Radicepura Garden Festival, il primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio mediterraneo che si è svolto a Giarre. Gli organizzatori tirano le somme e fanno il bilancio di una edizione che loro stessi definiscono da record: nei 180 giorni di festival, che ha aperto i battenti il 21 aprile scorso, il parco botanico della Fondazione Radicepura ha accolto più di 30 mila visitatori provenienti da tutto il mondo. “Il Festival è stato un vero e proprio catalizzatore per il turismo culturale siciliano e in particolare della parte orientale dell’Isola dove – ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, presente alla convention di chiusura – abbiamo sperimentato nuove formule attrattive legate all’arte del verde, all’arte del paesaggio e alla botanica, raggiungendo nuovi segmenti di mercato e potenziando l’appeal di un’isola dalle molteplici sfumature in un progetto cui la Fondazione Radicepura si è rivelata partner strategico della Regione Siciliana per il potenziamento dell’indotto”. A snocciolare tutti i numeri del Festival, il suo ideatore Mario Faro, che per sei mesi ha riempito un calendario fittissimo di appuntamenti e che ha annunciato importanti novità per il prossimo futuro: “Alla riuscita dell’evento hanno collaborato tantissimi esperti di botanica e garden design di caratura internazionale, a cui va il mio ringraziamento; oltre 150 persone sono state coinvolte nella realizzazione e nell’allestimento dei 14 giardini in esposizione, 2 mila varietà di piante ed essenze hanno creato l’atmosfera unica del festival e infine, 500 chili di verdure biologiche prodotte nell’orto della dieta mediterranea hanno caratterizzato anche il nostro impegno solidale nei confronti del territorio. Più di 5 mila bambini hanno affollato i viali del festival”. Ma la giornata di chiusura della kermesse del garden design è stata anche importante per l’arte perché è stata inaugurata l’opera “Il Sogno di Empedocle” del maestro Emilio Isgrò. Al centro di un giardino di aranci e limoni, con le spalle rivolte all’Etna, sono stati adagiati tre semi, emersi dal vulcano. Vera novità in cantiere, la Summer school, che nell’estate 2018 aprirà i battenti per ospitare giovani appassionati del verde e del Mediterraneo: il bando verrà pubblicato entro dicembre.

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