“Record storico per l’agricoltura italiana“, così ha scritto qualche giorno fa il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in un post su Facebook. L’esponente del governo Meloni riporta i dati pubblicati dall’Istat che certificano un traguardo storico per l’Italia che si posiziona al vertice dei Paesi Ue per valore aggiunto agricolo.
“L’agricoltura italiana torna a crescere, con un incremento del +9,0% rispetto al 2023 nel valore aggiunto complessivo, pari a 42,4 miliardi di euro, superando economie agricole come quelle di Francia e Germania e consolidando il suo ruolo di eccellenza in Europa“.
“Questi dati testimoniano inequivocabilmente che il percorso intrapreso è quello corretto. Fin dal primo giorno del nostro mandato abbiamo messo al centro questo settore economico, essenziale per il futuro della Nazione, e continueremo a farlo sempre“, commenta il ministro.
E la Sicilia? Un quadro in assoluto surreale, se consideriamo le innumerevoli perdite che l’agricoltura regionale ha subito a causa della siccità. Tante le criticità e tantissimi gli agricoltori in difficoltà.
Nel periodo che va dal primo gennaio al 31 maggio 2024, secondo la Regione Siciliana, si sono riscontrati i danni più gravi alle colture da seme il cui ciclo produttivo si conclude in primavera. Il danno alla produzione è calcolato in quasi 313 milioni di euro pari a circa il 74% della produzione ordinaria nel territorio interessato. Si è stimato un danno alla produzione del 60% sui legumi, del 70% sui cereali e dell’80% sulle foraggere. In alcuni casi si hanno segnalazioni di danno pari al 100%.
In tutti i campi la morsa della siccità e delle alluvioni si è fatta sentire. E’ indubbio l’aiuto svolto dall’ Esa (Ente sviluppo agricolo), guidato da Carlo Turriciano, sulla manutenzione dei corsi d’acqua nella nostra Isola.
Si è concluso da poco il suo lavoro nella campagna 2024, che ha visto proprio l’Ente come soggetto attuatore in un’azione su scala regionale, in sinergia con l’Autorità di Bacino e i Consorzi di Bonifica, proprio nella bonifica e nella messa in sicurezza dei tratti fluviali di origine naturale e dei canali artificiali non curati da tempo.
L’attività ha visto all’opera mezzi meccanici e lavoratori dell’Esa, dietro impulso dell’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea Salvatore Barbagallo, per la rimozione dall’alveo della vegetazione spontanea di ostacolo al regolare deflusso delle acque e l’asportazione di tutti detriti alluvionali intrappolati tra la vegetazione spontanea. Gli interventi sono stati finanziati con uno stanziamento di 20 milioni di euro a valere sui fondi del Poc, deliberato dalla Giunta regionale in occasione dell’alluvione della Sicilia Sud Orientale del settembre 2022, mentre un altro finanziamento di 2 milioni di euro, proveniente dall’Autorità di Bacino, ha consentito all’Ente di sviluppo agricolo di intervenire su una serie di corsi d’acqua minori nei territori di Palermo, Agrigento e Trapani.
L’attività è stata intrapresa all’inizio dello scorso inverno soprattutto dopo le diverse alluvioni nel Siracusano e nel Catanese dovute allo straripamento dei fiumi. Il Governo Schifani ha voluto che l’Esa ampliasse la sua attività di scerbamento, in particolare nei territori del catanese e del siracusano con i progetti finanziati sui fondi Poc sono in fase avanzata di realizzazione i lavori sui fiumi Dirillo (RG), Anapo (SR) e il torrente Ficuzza, mentre gli interventi sul fiume Gornalunga e il torrente Benante saranno avviati prossimamente, dopo la conclusione del procedimento di valutazione ambientale.
Ciò ha permesso alle nuove alluvioni di non creare danni come quelli precedenti.
“Con questa corposa attività che ha ricevuto un forte impulso da parte del Governo regionale, l’ Esa per la prima volta nella sua storia ha svolto un ruolo da protagonista in questo particolare settore e si è riappropriata di ruolo di primo piano quale soggetto al servizio delle aziende agricole e delle comunità locali”. Queste le parole del Commissario straordinario dell’Ente di Sviluppo Agricolo (Esa) Carlo Domenico Turriciano.
Anche lo scorso agosto l’Esa aveva disposto un intervento straordinario dell’Ente, tramite il Nucleo di Meccanizzazione Agricola di Naso (ME), per mitigare i danni provocati dal violento nubifragio nel Messinese, del 18 agosto 2024, abbattutosi nell’area tirrenica messinese e precisamente nei Comuni di Brolo, Capo D’Orlando e Naso.
Per quanto riguarda invece l’attività sui corsi d’acqua minori e sui canali artificiali è entrato in azione nel canale di Boccadifalco, a Palermo, ad Agrigento (vallone Caos, torrente Scallamosche), a Sambuca di Sicilia (torrenti Anguilla e Rincione), a Naro (torrente Rocca di Mendola), a Sciacca (torrente Acetella), a Trapani (fiumi Birgi e Baiata, torrenti Verderame e Misiliscemi, canali della Duchessa e Nubia). E infine il canale Panebianco, nel territorio di Lentini nel 2023.
Alluvioni che hanno messo a dura prova la Sicilia a 360 gradi.
Si aspetta, inoltre, che finisca la stagione delle piogge per proseguire con i lavori. Intanto l’ Esa non si ferma. “Ci stiamo occupando di manutentare le strade extraurbane, strade rurali dove insistono numerose aziende, dando così loro la possibilità di svolgere la loro attività in maniera più consona“.
“Abbiamo finanziato circa una quarantina di strade rurali che metteremo a breve in gara gli appalti“. Un avviso pubblico di 5 milioni per il finanziamento di progetti di ripristino-miglioramento ed efficientamento di infrastrutture varie extraurbane. E altri 10 milioni a sostegno di investimenti nell’infrastruttura necessaria allo sviluppo, all’ammodernamento e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura e viabilità interaziendale e strade rurali per l’accesso ai terreni agricoli e forestali.
“Prima dell’estate 2025 dovrebbero iniziare i lavori“.