(di Angela Sciortino) Anche se ancora non sono stati emessi i decreti di finanziamento per alcuni bandi pubblicati anni fa e in alcuni casi non sono state pubblicate nemmeno le graduatorie (è il caso della misura destinata ai giovani imprenditori), il governo regionale “vuole rispondere alle esigenze degli agricoltori” e annuncia l’imminente pubblicazione di nuovi quindici bandi nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014/2020.
«Con questi saranno messi a disposizione degli imprenditori agricoli siciliani quasi 146 milioni di euro», è stato annunciato dal presidente della Regione Nello Musumeci, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera e dei dirigenti generali dei competenti dipartimenti Carmelo Frittitta e Mario Candore, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans.
Undici avvisi saranno pubblicati entro fine aprile, gli altri a maggio. Nel frattempo si attende ancora l’emissione dei decreti di impegno per molte aziende (in tutto sono un centinaio) che si trovano in graduatoria utile della misura 4.1 (molti i al Tar hanno rallentato l’iter) e la pubblicazione della graduatoria definitiva misura 6.1 (giovani imprenditori) che da sola vale quanto quattro bandi. Nel cosiddetto pacchetto giovani, infatti, sono coinvolte ben 4 tra misure e sottimisure del Psr: la 6.1 (premio per il primo insediamento) la 4.1 (investimenti aziendali) la 6.4a (diversificazione dell’attività agricola) e la 8.1 (sostegno alla forestazione e/o all’imboschimento).
Ma nonostante ciò, il governatore ha dichiarato: «Con orgoglio posso dire che la Sicilia è tra le prime Regioni d’Italia per la spesa relativa al Psr, con 628 milioni di euro già certificati, pari al 28 per cento della dotazione complessiva del programma».
I bandi presentati oggi riguardano la misura 4.1 con 40 milioni di euro per gli investimenti nelle aziende agricole; il mantenimento dell’agricoltura biologica con 35 milioni; 22 milioni di euro per la viabilità rurale; 12,5 milioni di euro per le zone svantaggiate montane e le isole minori (due bandi); 9 milioni di euro per il contenimento della erosione; 6,5 milioni di euro per il ritiro delle superfici lungo i corsi d’acqua; 5 milioni di euro per gli investimenti non produttivi in aziende agricole; 5 milioni di euro per il sostegno al ripristino delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici; 3,5 milioni per la conservazione delle risorse genetiche vegetali; 2,5 milioni di euro per la preservazione della biodiversità; 2,2 milioni di euro per la diversificazione delle attività agricole; 1,5 milioni di euro per la conservazione della biodiversità (risorse genetiche in agricoltura); un milione per sostegno a scambi interaziendali; duecentomila euro per il mantenimento dei campi degli agricoltori custodi.
«Abbiamo dato – ha evidenziato l’assessore Bandiera – uno slancio all’attuazione del Programma. I bandi che saranno pubblicati sono frutto di un’attenta concertazione con il territorio e mirano a rendere le nostre aziende più innovative e di qualità, quindi più vicine a ciò che chiede il mercato. La riedizione di alcuni bandi è stata fatta proprio guardando al reale contesto produttivo».
Per il bando più atteso, quello relativo all’agricoltura biologica che prevede un impegno quinquennale la dotazione complessiva appare piuttosto esigua. Con sette milioni di euro all’anno non è possibile accontentare tutti quelli che hanno optato per l’agricoltura biologica e intendono mantenere questa scelta spesso motivata dalla necessità di far sopravvivere l’azienda agricola. «Faremo in modo di impinguarla», ha assicurato l’assessore Bandiera. L’idea è quella di riproporre, se possibile, quanto già fatto in passato: utilizzare i fondi del prossimo programma per finanziare gli impegni pluriennali che ricadono nel periodo temporale della nuova programmazione (2021-2027).
A parte i bandi, il governatore ha sottolineato l’istituzione, a seguito di un confronto con le organizzazioni di categoria, di alcuni tavoli di filiera: zootecnica, agrumicoltura e ortofrutta.
Musumeci ha anche anticipato che a maggio verrà presentato all’Ars il disegno di legge di riforma dei Consorzi di bonifica, con l’obiettivo di riconsegnarne agli agricoltori la dirigenza e la gestione. Ma non è stato chiarito se e come gli oltre cento milioni di euro di debiti accumulati nei decenni passati potranno non gravare sui nuovi dirigenti agricoltori e se e come sull’onerosa gestione dei consorzi, appesantita da un organico ben al di sopra delle necessità, possa essere invertita la rotta.
«Apprezziamo finalmente l’arrivo, anche se in ritardo, di bandi tanto attesi che abbiamo fortemente sollecitato», dichiara Rosa Giovanna Castagna, presidente Cia Sicilia. «Inoltre, attendiamo la riforma dei Consorzi di bonifica – conclude Castagna – affinché la loro dirigenza e la gestione vengano date agli agricoltori, però liberi da debiti pregressi».