(di Vittorio Corradino) «L’alluvione di Ispica? Un evento che può verificarsi ogni duecento anni». Il che tradotto vuol dire che i cittadini e gli agricoltori di quella martoriata zona della Sicilia per il futuro prossimo venturo potranno stare sereni. E con loro anche le prossime otto-nove generazioni a venire. Nel 2220, ad occhio e croce, i nostri discendenti avranno certamente mezzi e strumenti scientifici oggi inimmaginabili, per potere contrastare qualsiasi altro disastroso evento atmosferico. La ricetta, insomma, è semplice: basta rimandare alla provvidenza futura anche le disgrazie di oggi e potremo dormire tutti sonni tranquilli, con buona pace di chi ha subìto enormi danni alla propria attività economica e, in qualche caso, perso anche un marito o un padre. Usare la statistica per spiegare un disastro…