L’acqua c’è anche se certamente non abbonda. La sua qualità è tutto sommato buona ma può e deve essere utilizzata meglio dall’agrumicoltura siciliana, riducendo gli sprechi ancora presenti (il 43% delle aziende utilizza ancora sistemi irrigui poco efficienti come l’aspersione) anche grazie all’uso di impianti più efficaci e di nuove tecnologie (ancora solo il 7% delle imprese utilizza sistemi di telecontrollo dell’irrigazione). Questo è quanto emerso dalle attività del progetto A.C.Q.U.A. – Agrumicultura Consapevole della Qualità e Uso dell’Acqua realizzato dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia e dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation. I risultati sono stati presentati ieri sera a Carlentini (Siracusa) alla presenza, tra gli altri, del governatore Nello Musumeci e di circa 80 tra imprenditori e operatori della filiera agrumicola siciliana. Il…