(di Angela Sciortino) È una delle specie agricole che l’Eni, tramite la sua controllata Versalis, sta sperimentando in Sicilia e in altre parti d’Italia, per ottenere un prodotto di base da trasformare in alcuni suoi impianti italiani dopo la loro riconversione green. Primo tra tutti quello di Gela. Sul Guayule (Parthenium argentatum), arbusto appartenente alla famiglia delle Asteracee, nativo del deserto di Chihuahua (Messico) e del Sud Ovest degli Stati Uniti, diverse aziende chimiche hanno puntato gli occhi. Perfino alla Michelin, nota produttrice di pneumatici, piacerebbe produrre bio-copertoni. Per Gela si prospetta, quindi, una chimica green (i vertici Eni si erano impegnati in tal senso quando primo ministro era Renzi) basata non più sulla raffinazione degli idrocarburi fossili ma di alcuni composti naturali di origine…