“Gli agricoltori vanno sostenuti ma non al prezzo della salute dei consumatori e di una battuta di arresto della transizione ecologica. Il settore, al contrario, ha bisogno di innovazione, di investimenti per un nuovo modello di produzione agricola che ne consenta il rilancio. Se il sistema resterà ingessato su un modello insostenibile i primi a pagarne il prezzo e in breve saranno gli agricoltori stessi e i lavoratori”.
Lo sostiene Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia a proposito della protesta degli agricoltori. “Il problema dei prezzi, delle difficoltà economiche di una categoria stretta tra bassi redditi, concorrenza estera e costi di produzione elevati- afferma Russo- è reale. Ma la soluzione non è bloccare il green deal, perché i cambiamenti climatici sono un fatto altrettanto reale e la transizione è un processo inevitabile, qualunque altra cosa ha il fiato corto. L’innovazione – sottolinea il segretario della Flai Sicilia- deve essere accompagnata da misure di tutela dei piccoli produttori e dei lavoratori di un settore che sconta ancora insostenibili sacche di sfruttamento del lavoro”.
Russo richiama i problemi ancora presenti la Sicilia, “come quelli delle reti irrigue”, e “lo spreco che si è fatto delle risorse del Piano di sviluppo rurale”, quindi “le responsabilità del governo della regione, che richiamiamo – dice – a esercitare il suo ruolo, cambiando rotta e passo, per il rilancio dell’agricoltura siciliana”. Russo sottolinea “l’incredibile approccio pre-elettorale del governo Meloni rispetto a una protesta che solleva e ha sullo sfondo problemi reali”. “Noi riteniamo che l’agricoltura vada sostenuta e che questo vada fatto a tutti i livelli – europeo, nazionale, regionale – cosa che di fatto non è finora avvenuta. Si cambi dunque rotta- conclude Russo- dando risposte a questo fondamentale settore ma non a discapito della salute e dell’ambiente”.