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Produzione e distribuzione di energia rinnovabile nelle aree rurali. Ecco cosa prevede il bando
di Angela Sciortino

Energia rinnovabile

(di Angela Sciortino) Fino a 200 mila euro a progetto per creare e sviluppare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. È quanto prevede il bando relativo all’operazione 6.4b pubblicato il 21 febbraio scorso sul sito del Psr Sicilia 2014-20 che ha una dotazione di 8.335 mila euro di cui poco più di 5.042 a carico del Feasr.

L’operazione funziona in regime di de minimis, pertanto il contributo a fondo perduto non può superare il tetto di 200 mila euro che in ogni caso si riferisce a un triennio. L’aiuto, inoltre, non può superare il 75 per cento della spesa ammissibile che si riduce in funzione degli eventuali incentivi previsti dalla normativa nazionale. E c’è anche un tetto minimo per ciascun progetto: quelli che prevedono una spesa inferiore a 30 mila euro non verranno presi in considerazione. 

Ma veniamo a cosa si può fare. Il bando prevede la possibilità di realizzare impianti per la produzione di energia solare, elettrica derivante da energia idrica (microidrico) ed eolica. Ma anche investimenti per produzione trasporto e vendita di energia e/o calore riguardanti centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a biomasse legnose; per la produzione di biogas e piccole reti per la distribuzione dell’energia a servizio delle centrali o dei microimpianti realizzati con lo medesimo bando (operazione 6.4b) purché la rete sia di proprietà del beneficiario.

Ci sono ovviamente delle prescrizioni e delle limitazioni. Nel caso di proiezione di energia solare gli impianti devono essere realizzati senza consumo di suolo, quindi sì a coperture di tetti e tettoie, no a pannelli collocati a terra; i biocombustibili o le biomasse devono provenire solo da prodotti non destinati all’alimentazione umana e chi fa biogas deve produrre ammendante organico. Nel caso della produzione di energia idroelettrica (microidrico) deve essere assicurato che nessuna compromissione interesserà la qualità del corpo idrico. Infine l’energia prodotta non può essere totalmente destinata all’autoconsumo, anzi a tal proposito il bando prevede che oltre il 50 per cento deve essere destinata al mercato.

I beneficiari del contributo a fondo perduto sono imprenditori agricoli e coadiuvanti familiari che diversifivcano l’attività extra-agricola indirizzandola verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, le persone fisiche, le microimprese e le piccole imprese.

Gli investimenti previsti dall’operazione 6.4b possono essere realizzati solo nelle zone rurali C (compresa C1) e D. In pratica sono escluse le aree urbane e periurbane (siamo nella zona rurale A) di Agrigento, Catania con Aci Castello, Gravina di Catania, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, San Gregorio di Catania, Sant’Agata li Battiati, Messina, Palermo e Siracusa. Escluse pure le zone ad agricoltura intensiva (Area B) e cioè Sciacca (Ag), Gela (Cl), Balestrate, Ficarazzi, Partinico, Terrasini, Trappeto, Villabate (Pa), Acate, Comiso, Vittoria (Ragusa); Augusta, Floridia, Melilli, Solarino, Priolo Gargallo (Siracusa); Campobello di Mazara, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Petrosino (Trapani), 

Andiamo adesso ai tempi e alle scadenze. Le domande di partecipazione al bando potranno essere caricate sul portale Sian di Agea dal 18 marzo al 25 giugno dell’anno in corso. Come per tutte le domande di sostegno agli investimenti, entro 90 giorni dalla pubblicazione della graduatoria definitiva deve essere dimostrata la totale cantierabilità del progetto.

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