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Premiati a Roma i giovani imprenditori selezionati da AgriAcademy
di Angela Sciortino

AgriAcademy giovani imprenditori

(di Redazione) AgriAcademy, il programma di formazione e accelerazione di impresa promosso dal Mipaaft e sviluppato da Ismea che ha coinvolto da giugno a novembre 2018, una platea di 200 giovani imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia, si è concluso ieri, 18 dicembre, con un evento finale a Roma.

L’iniziativa organizzata come tavola rotonda è stata l’occasione per fare il punto sul ruolo dei giovani e dell’innovazione nel settore primario italiano, alla luce delle sfide globali di sicurezza alimentare e consumo sostenibile delle risorse che l’agricoltura dovrà affrontare da qui ai prossimi anni. 

Quello della formazione è un tassello aggiuntivo alla gamma di servizi che Ismea mette a disposizione dei giovani imprenditori agricoli, come le agevolazioni per l’acquisto dei terreni, i mutui a tasso zero per i progetti di sviluppo aziendale e la Banca Nazionale della Terre Agricole. 

Negli ultimi anni si assiste a un’inversione di tendenza: un ritorno delle nuove generazioni in campagna. Spesso si tratta di laureati ad alto tasso hi-tech e con una spiccata propensione all’internazionalizzazione e questo richiede un adeguamento anche dell’offerta formativa verso tematiche e strumenti al passo con tempi.

Alla tavola rotonda, moderata da Federico Quaranta, hanno partecipato Paolo Ammassari (Mipaaft), Fabio del Bravo (Ismea), Filippo Renga (Osservatorio Smart Agrifood), Alex Giordano (RuralHack), Mario Ciardiello (International trading) Giuseppe Savino (Va’zapp) e gli speaker dei tre gruppi vincitori di AgriAcademy, che a margine della tavola rotonda, hanno avuto modo di presentare i loro progetti davanti a rappresentanti dei Fondi di investimento intervenuti alla giornata. 

I vincitori di AgriAcademy sono stati premiati da Alessandra Pesce sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo che durante le conclusioni ha dichiarato: «L’Italia è uno dei paesi all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione nell’agricoltura e nell’agroalimentare la vera questione oggi è riuscire a creare maggiori legami tra domanda e offerta di innovazioni e proporre modelli di trasferimento tecnologico a misura delle piccole aziende, ancora oggi maggiormente rappresentative del nostro tessuto produttivo. Ben vengano quindi iniziative come AgriAcademy che spingono l’acceleratore in questa direzione».

Tre i progetti messi a punto dai giovani agricoltori che hanno vinto l’edizione 2018. Il vincitore della tappa romana è ComBEEnazioni, un sistema di monitoraggio dell’ambiente realizzato attraverso tecnologie che analizzano le api, i loro prodotti e l’alveare, per proporre una certificazione “a norma di api”. È una sorta di “bandiera blu” del territorio che va oltre la certificazione del bio e viene decretata da queste sentinelle della qualità ambientale. Qualsiasi soggetto territoriale collettivo (GAL, Gac, Flag…) può dotarsi di questo sistema e, se la sua zona risulta pulita, può beneficiare del bollino “approvato dalle api” con la licenza di poterlo trasferire a tutte le aziende produttrici della stessa area. Il miele prodotto dalle “api certificatrici” finisce in vasetti che, mediante un QRCode, consentono di monitorare i dati locali in tempo reale. 

ComBEEnazioni è nato da un’idea di Milena Zarbà di Bergamo e si è sviluppato con il contributo di Sergio Fronteddu e Giuseppina Solinas (Nuoro), Antonello Garra (Pescara), Rocco Vallorani (Ascoli Piceno), Luca Rando (Padova), Michele Aliotta (Catania). 

DolimiTEAS, ha vinto, invece, la tappa di Bologna. Si tratta di un brand di tisane e preparazioni erboristiche che trae la sua forza e distintività dal contesto territoriale in cui è inserito: la Val di Fassa, una delle destinazioni montane più note e apprezzate in Italia. Il progetto si rivolge in primo luogo a chi visita le Dolomiti e si sviluppa con eventi come la raccolta delle erbe, ed esperienze in campo che fidelizzano all’acquisto del prodotto sul sito, anche successivamente, una volta tornati a casa. Ma la vera novità del progetto risiede nella possibilità per l’utente, tramite una piattaforma ad hoc, di connettere il proprio dispositivo wearable e di costruire la sua preparazione galenica o erboristica su misura in base ai dati del proprio stato di salute. 

DolomiTEAS è un progetto firmato da Nadia Laura Pitto e realizzato con il contributo di Paolo Maria Mosca e Lorenzo Ceruti (Vercelli), Liam Fenner (Trento) Mario Parente (Caserta), Immacolata Migliaccio (Caserta), Giuseppe Vignola (Matera), Philippe Breintenberger (Treviso), Andrea Zanotti (Mantova), Mario Costanzo (Messina), Cecilia Fierli (Siena).

B-Land, Vivi la terra, sostieni il territorio è l’idea progettuale selezionata durante il contest di Bari. Il progetto prevede la realizzazione di un hub che raggruppa aziende diverse per offrire prodotti e servizi per turisti giovani e tecnologici che cercano esperienze di vacanza personalizzate attraverso i social. Degustazioni, visite guidate, didattica e percorsi gastronomici, organizzate attraverso una piattaforma web che offre un assistente virtuale per viaggi, centrati sul territorio campano e pugliese, e costruiti sulle caratteristiche del cliente, sulle sue preferenze e gusti che derivano dal sistema di profilazione. Insomma, una sorta di Spotify applicato al turismo rurale. Il progetto ha, inoltre, una forte caratterizzazione sociale e prevede che una parte dei ricavi dell’attività venga devoluta alla riqualificazione del territorio. Le attività di riqualificazione e l’offerta dei viaggi potranno essere seguite attraverso la realtà aumentata disponibile grazie a un’app innovativa applicata al turismo. 

B-Land è stato presentato da Nadia Savino di Avellino e arricchito dal lavoro del team composto da Marco Bellè (Messina), Angelo Santoro (Bari), Alessia Ametta, Manuela Ariano e Sabino Ammollo (Foggia), Luca Vita (Roma), Vincenzo Cori (Teramo), Giovanni Pirillo e Salvatore Angelica (Reggio Calabria) e Damiano Cracolici (Palermo).

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