(di Angela Sciortino) Benchè tiepida e tardiva, l’azione di pressione delle organizzazioni professionali (negli ultimi anni un tantino addormentate e appiattite sulle posizioni istituzionali) ha scosso l’inerzia della burocrazia regionale. Sulla vicenda dei premi del Psr che non sono ancora stati pagati (due annualità ancora da riscuotere per gran parte degli agricoltori siciliani), la risposta dell’assessore regionale all’agricoltura non si è fatta attendere. Antonello Cracolici ammette che ci sono stati «problemi sul bando biologico 2015, per il quale finora sono stati messi in pagamento circa 1.700 istanze su oltre 5.300 domande di contributo» e che «l’Assessorato Agricoltura ha chiesto ed ottenuto un terzo ciclo di pagamento automatizzato che Agea si è impegnata a realizzare entro settembre». Di quante pratiche si stia parlando, non si sa, ma «questo – rassicura Cracolici – dovrebbe ridimensionare di molto il numero delle pratiche da gestire manualmente per le quali i Caa e gli ispettorati dovranno applicare le necessarie correzioni alle domande, a suo tempo presentate, che sono andate in conflitto con l’applicativo di Agea». Inutile aggiungere che l’assessore punta il dito contro Agea: «La responsabilità dei pagamenti è in carico all’ente pagatore nazionale, di esso si avvale la Regione che non ha alcuna responsabilità sulle modalità di gestione dei pagamenti».
I troppi ritardi della burocrazia regionale e nazionale nell’erogazione dei premi Psr delle misure a superficie stanno mettendo in ginocchio le aziende agricole siciliane, già martoriate da un’annata insolitamente siccitosa, calda e pesantemente caratterizzata dagli incendi. Sono due le annualità (2015 e 2016) dei premi per le misure a superficie previste dal Psr 2015-2020 che non sono state percepiti da gran parte degli agricoltori. Si tratta in particolare delle misure 11, 12 e 13, ovverro biologico, indennità compensativa e Natura 2000.
«Ritengo sia preoccupante – ha scritto Rosa Giovanna Castagna presidente regionale di Cia Sicilia, in una lettera inviata all’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici – che dopo tre anni dalla pubblicazione dei bandi e presentazione delle domande, la maggior parte delle imprese che sono state inserite negli elenchi utili non abbia ancora percepito alcun contributo a causa di problematiche burocratiche e cavilli di natura informatica, con un continuo rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione regionale e l’organismo pagatore Agea». Decisamente inopportuna, poi, ha ricordato Castagna «la grande soddisfazione del Ministro Martina espressa recentemente sull’operato di Agea», l’Agenzia nazionale che si occupa dell’erogazione dei fondi comunitari estinati al settore agricolo e zootecnico.
«Alle calamità naturali e agli incendi si somma una cattiva amministrazione pubblica che dà il colpo di grazia al reddito delle imprese agricole: gli imprenditori agricoli non solo sono ormai allo stremo – ha evidenziato Castagna – e vedersi negato un diritto che spetta loro per legge diventa davvero insopportabile».
Nella lettera inviata all’assessore regionale Cracolici la presidente regionale della Cia ha chiesto di «intervenire con urgenza presso gli uffici competenti dell’assessorato e presso Agea affinché si proceda, entro il mese corrente, all’erogazione dei pagamenti delle suddette misure per tutte le imprese agricole ancora sospese». Non sarà facile, visto che oltre tremila pratiche dovranno essere “lavorate” a mano e non informaticamente. Sui tempi nemmeno il direttore generale Gaetano Cimò, qualche settimana fa intervistato da Siciliarurale.it sui premi Psr si mostrò molto ottimista.