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Pomodoro da industria,negoziato infinito. Cia: “un accordo, al più presto”
di Antonio Schembri

crisi vino

E’ uno dei tavoli di trattattiva attualmente più complicati quello tra organizzazioni di produttori e industrie sul prezzo di riferimento per la campagna del pomodoro da industria in corso. Falliti i tenatativi di raggiungere un accordo, adesso il rischio è quello di lavorare a libero mercato. E’ l’allarme lanciato da Cia-Agricoltori Italiani, che, appellandosi al senso di respnsabilità delle parti, sottolinea l’urgenza di un’intesa.

“Da informazioni acquisite ci risulta che non ci sono giacenze nei magazzini  -afferma il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino– anche perché, con l’emergenza Coronavirus, il consumo domestico di salse e passate è cresciuto molto, andando a compensare le perdite registrate nel settore Horeca”. I trasformati del pomodoro, tradizionale prodotto da scorta in dispensa, nel periodo acuto del lockdown hanno infatti registrato una notevole crescita rispetto al 2019, con variazioni positive di oltre il 35% in volume e del +45% sulla spesa.

Riscontri che alimentano le migliori aspettative di una produzione di qualità per l’anno in corso, capace di soddisfare sia la parte agricola che l’intera filiera. Ragion per cui – riprende Scanavino – “chiediamo di superare le contrapposizioni e arrivare in tempi brevi a un accordo sul prezzo. Anche perché l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da industria del Centro-Sud Italia ha concesso alle parti la proroga richiesta per la consegna dei contratti di fornitura al 10 luglio: praticamente a ridosso della raccolta, cosicché gli agricoltori si trovano nella completa incertezza”.

“Apprezziamo il lavoro che l’organizzazione interprofessionale porta avanti con fatica e sosteniamo in particolare le iniziative per il rispetto del sistema di regole condivise – puntualizza il presidente nazionale Cia -. In questo senso, chiediamo un’attenta verifica sulla percentuale di contrattazione fuori dal sistema dell’Interprofessione, che per quest’anno è stata eccezionalmente innalzata al 20%”.

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