(di Redazione) L’Olio per la Pace dei Premiati Oleifici Barbera e sarà donato a Don Corrado Lorefice in occasione del Festino in onore di Santa Rosalia. La cerimonia si svolgerà domani, venerdì 14 luglio alle 10, a Palermo nel Palazzo Arcivescovile, dove i rappresentanti di tutte le confessioni religiose, le autorità civili e consolari, per un incontro di fraterna amicizia tra cattolici, musulmani, ebrei, ortodossi, evangelici, anglicani e indù. Durante l’incontro interreligioso, il prezioso dono, custodito in una confezione speciale realizzata in pregiato legno di ulivo sarà consegnato dal commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Enna Margherita Rizza donerà, direttamente nelle mani dell’Arcivescovo.
L’Olio per la Pace vuole promuovere l’impegno socio culturale della Sicilia nelle attività che favoriscono la cooperazione e l’integrazione culturale. E’ un olio 100% italiano, ottenuto da olive della varietà Cerasuola, Biancolilla e dalle 381 cultivar nazionali e internazionali coltivate e raccolte nel campo di conservazione del germoplasma dell’olivo a Zagaria, in provincia di Enna, e molite a freddo nel frantoio sperimentale a tecnologia avanzata di Premiati Oleifici Barbera a Custonaci, in provincia di Trapani, per conto del Consorzio.
L’Olio per la Pace è un progetto ideato da Manfredi Barbera e promosso dal Cofiol in partenariato con il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale) di Enna e il suo campo sperimentale del germoplasma dell’ulivo di Zagaria. L’obiettivo è quello di diffondere, a livello nazionale e internazionale, la cultura dell’olio e della pace attraverso un’iniziativa unica nel suo genere. Quest’olio, infatti, ottenuto da olive siciliane unite a quelle nazionali e internazionali di Zagaria, vuole essere la testimonianza di un modello d’integrazione possibile tra tutti i popoli del Mediterraneo.
«Nel 2015 – spiega Manfredi Barbera, fondatore del Cofiol e amministratore unico di Premiati Oleifici Barbera – abbiamo fatto arrivare al nostro frantoio sperimentale di Custonaci, le olive del campo sperimentale di Zagaria, riconosciuto dal mondo scientifico e dalle associazioni culturali come un vero scrigno della biodiversità olivicola. Le olive sono state poi molite insieme per dare vita a un olio extra vergine unico al mondo, l’olio dei popoli e della pace. In un momento storico particolarmente delicato come quello attuale – aggiunge Barbera – occorre impegnarsi per la costruzione di una cultura della pace e dell’integrazione, così come ci insegna il modello siciliano. Da sempre la nostra isola è stata crocevia di religioni, popoli e culture che hanno saputo convivere pacificamente sotto lo stesso cielo. La pace non può essere solo un sogno, deve essere un impegno, che parte anche dai piccoli gesti quotidiani».
«Il settore olivicolo – afferma Margherita Rizza – è il comparto produttivo agricolo di riferimento nel bacino mediterraneo, sotto l’aspetto economico, alimentare, ambientale, paesaggistico e culturale. Il campo di Zagaria, rappresenta un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, strategico per lo sviluppo di attività di ricerca indispensabili per la tutela dell’ambiente e dell’agrobioversità. I mutamenti climatici, causati dall’inquinamento, la crescita a dismisura delle aree metropolitane e i sistemi agricoli intensivi sono esempi evidenti delle conseguenze di uno sviluppo economico che non rispetta la sostenibilità ambientale e i diritti universali dei più deboli. Le attività di ricerca svolte nel campo di Zagaria e i progetti come l’Olio per la Pace, vogliono invece promuovere il patrimonio culturale, ambientale ed economico riconducibile al valore dell’agro-bio-diversità siciliana».