(di Luigi Noto) Sempre più vicina la istituzione del Parco nazionale degli Iblei e la tutela di una vasta area di grande pregio naturalistico con interessanti prospettive di sviluppo. La Direzione generale Protezione della natura, dopo aver ricevuto dalla Regione Siciliana la documentazione relativa alla perimetrazione del nascente Parco, ha avviato la relativa istruttoria tecnica con gli esperti dell’Ispra.
Ne ha dato notizia ieri Stefania Campo, deputata regionale del Movimento 5 Stelle che ha incontrato a Roma Fulvio Mamone Capria, capo della segreteria del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per fare il punto della situazione a proposito dell’area naturalistica. «Un altro grande passo avanti – dichiara Stefania Campo – per la realizzazione del Parco nazionale degli Iblei, un’ottima notizia per il nostro territorio e per tutta la Sicilia».
Non sono d’accordo i deputati siciliani di Forza Italia, Nino Germanà, Nino Minardo e Francesco Scoma che sulla questione hanno presentato un’interrogazione al governo. «La Sicilia – osservano – attualmente ospita ben 5 parchi regionali e addirittura 77 riserve naturali, oltre che una lunghissima lista di zone protette, alcune delle quali versano in uno stato di totale abbandono. Proprio alla luce di questa considerazione appare insensata la costituzione di un nuovo ente parco, quello degli Ibei, che rischia di essere l’ennesimo carrozzone utile solo a sperperare risorse che dovrebbero, invece, essere destinate alla valorizzazione delle altre aree naturali soggette a tutela». E poi aggiungono: «I vincoli imposti alle aree protette inciderebbero, inoltre, in maniera assolutamente deleteria nei confronti del tessuto produttivo del territorio, oltre che degli allevatori, degli agricoltori e dei cittadini che sarebbero improvvisamente soggetti a nuovi divieti e limitazioni. Sarebbe di certo preferibile, da un lato, procedere a una concreta riqualificazione delle già numerose aree protette di cui la Sicilia già gode e, dall’altro, puntare allo sviluppo e alla crescita infrastrutturale della regione, così da favorire il rilancio della sua vocazione turistica».
La posizione dei deputati forzisti siciliani non appare però in linea con quella adottata dal partito a livello nazionale tant’è che nella nota Germanà, Minardo e Scoma, fanno presente che «pur rispettando la posizione della collega Brambilla, Forza Italia ha sempre saputo garantire la coesistenza di posizioni differenti e, anche in questo caso, c’è una folta schiera di parlamentari schierata a difesa delle attività rurali. L’esperienza ci insegna che l’eccessivo proibizionismo, in passato, ha causato notevoli danni alle attività produttive in quei territori soggetti ai vincoli».