(di Redazione) «Bandi scritti letteralmente con i piedi, agricoltori a bocca asciutta nonostante gli investimenti, una pioggia di ricorsi e misure totalmente insufficienti a coprire i beneficiari. Ad esempio per la misura 10.1b del Psr ci sono domande accolte in graduatoria per oltre 164 milioni per il quinquennio, a fronte di una disponibilità di soli 25 milioni di euro. Il nuovo Psr è servito addirittura a pagare la passata programmazione. Gli agricoltori sono le vere vittime di una politica e di una burocrazia folle e irresponsabile».
A dichiararlo è la deputata del Movimento 5 Stelle all’Ars Elena Pagana a margine dell’audizione in commissione Commissione Attività produttive voluta insieme alla collega Angela Foti, cui era stato invitato l’assessore regionale all’agricoltura Bandiera. L’audizione era stata convocata per fare il punto sulle questioni relative al biologico, sulle misure a superficie, sul piano zootecnico e sulla programmazione del prossimo Psr.
«La Regione Siciliana – spiega Angela Foti – per dare copertura al fabbisogno di 300 milioni di euro, a tanto ammontano le richieste incamerate e per cui gli agricoltori hanno assunto e stanno mantenendo degli impegni, dovrebbe prevedere somme per quattro o cinque volte superiori rispetto a quelle messe in campo a quelle previste. È necessario che il Comitato di Sorveglianza e l’Autorità di gestione si attivino per un confronto con il Ministero e la Commissione Europea al fine di ottenere sostanziose variazioni e una rimodulazione del programma che potrebbe avvenire in autunno e che in ogni caso deve essere autorizzata. Diversamente si rischia un disimpegno delle somme con la Regione che dovrebbe poter dare copertura con risorse esclusivamente proprie».
«Sono molto preoccupata – spiega ancora la deputata Foti – perché lo strumento di pianificazione, così come hanno evidenziato Tar e Cga, mostra chiaramente i segni di una pesante incapacità da parte dell’Amministrazione di dare risposte concrete a chi produce reddito. Sono testimone di una programmazione a cavallo tra i due governi regionali, Crocetta e Musumeci e mi sento di affermare che i bandi sono stati utilizzati come strumento di propaganda politica e non come efficace leva per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile per il nostro territorio. A fronte del grande sforzo dei nostri imprenditori, non ritrovo la stessa serietà da parte di chi decide nella stanza dei bottoni, nello scrivere i bandi. Grandi criticità ampiamente previste, emergono anche dalla misura 4.1, che era una tra le più attese e che era stata sbandierata dall’allora assessore Cracolici come uno tra i fiori all’occhiello della programmazione targata Regione Siciliana. Questa misura si è rivelata in realtà un disastro. Ancora oggi, la politica e la burocrazia regionale hanno il grande demerito di non ascoltare le numerose segnalazioni di incongruenze ed errori in fase di scrittura dei bandi, segnalazioni che arrivano dagli stakeholders e dal mondo delle imprese che siedono nel comitato di sorveglianza. Il risultato è che oggi, a metà 2019, le imprese stanno ancora aspettando».
«Avrei voluto chiedere all’assessore Bandiera – aggiunge Elena Pagana – quale fosse la visione di agricoltura da parte della Regione Siciliana anche per la prossima programmazione. Il 25 giugno si riunirà il comitato di sorveglianza e noi – conclude – abbiamo già richiesto che l’assessore per l’agricoltura venga a riferire subito in Commissione Ars su quanto è emerso».
Pronta la replica dell’assessore Edy Bandiera alle deputate 5 stelle Foti e Pagana: «Non esiste nessun rischio disimpegno delle somme del Psr. La Sicilia si conferma tra le prime regioni d’Italia per spesa già effettivamente erogata e secondo i dati aggiornati a giugno di quest’anno, si distingue per il 95% del programma già impegnato (vale a dire 2 miliardi e 77 milioni) e oltre 642 milioni di euro sono stati già erogati ai beneficiari, per una percentuale del programma pari a circa il 30%». Poi polemico, Bandiera prosegue: «Mi chiedo piuttosto dove fossero le deputate, in particolare la Foti, presente nella precedente legislatura, nei cinque anni del Governo Crocetta, quando venivano compiute le scelte oggi oggetto di critica, posto che nel loro comunicato, di fatto, si legge una non condivisione forte e sostanziale verso tutte le scelte compiute da quel Governo».
«Abbiamo ereditato una programmazione già definita – aggiunge l’assessore – e nonostante ciò, raschiando il fondo del barile, abbiamo messo in campo misure attese dagli agricoltori, come viabilità rurale e il biologico. Soltanto nel primo semestre del 2019 abbiamo pubblicato 17 bandi per oltre 128 milioni di euro e abbiamo approvato 9 graduatorie definitive per 363 milioni di euro».
Per quanto riguarda la misura 4.1 del Psr Sicilia, Bandiera ricorda che è stata approvata la graduatoria definitiva e che, nonostante i numerosi contenziosi ereditati per i quali si attendono ancora gli esiti, gli uffici abbiano ad emettere i primi decreti di finanziamento. «Nel frattempo, vista l’importanza della misura 4.1, è stato emesso un nuovo bando, questa volta più aderente all’esigenze dell’agricoltura siciliana, con un massimale tale che, con i 40 milioni di euro disponibili, riusciremo a finanziare un numero considerevole di aziende».
Difficile invece, fa capire Bandiera, andare oltre a quanto previsto dal piano finanziario del Psr per far fronte alle grandi aspettative degli agricoltori sulla misura 10.1b “Metodi di gestione delle aziende ecosostenibili”.
L’Assessore Bandiera, infine, non si sottrae e fa sapere che, già dalla prossima seduta della Commissione, è disponibile ad un confronto ampio e trasparente.