(di Angela Sciortino) Si sbloccano i pagamenti del bando 2018 della operazione 10.1.b “Metodi di gestione delle aziende ecosostenibili”. L’impasse, com’è noto era stato determinato dalla insufficienza della dotazione finanziaria rispetto al gran numero di beneficiari ammissibili.
Con il decreto del Dirigente generale n. 2546 dello scorso 10 ottobre è stata approvata la revisione e la rettifica della finanziabilità dell’elenco che era stato pubblicato il 27 settembre sul sito del Psr Sicilia.
In pratica con questo provvedimento, considerato il particolare interesse ambientale di alcune aree, l’Autorità di Gestione ha ritenuto opportuno estendere la finanziabilità a tutte le aziende ammesse per l’operazione 10.1.b la cui superficie ricade totalmente nelle aree ZVN individuate nella carta regionale delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola. In questo modo è stato compiutamente rispettato il 1° criterio di priorità delle disposizioni attuative di misura.
In pratica è stata trovata una soluzione al solito problema della coperta troppo corta. La dotazione finanziaria messa a bando nel 2018 con l’operazione 10.1.b è di 25 milioni di euro per l’intera durata dell’impegno agro-climatico-ambientale (5 anni). Insufficiente, dunque, per pagare tutti i beneficiari ammissibili e inseriti nell’elenco pubblicato l’8 luglio scorso.
Solo per la prima annualità, infatti, sarebbero serviti oltre 34 milioni di euro. Come fare bastare il limitato plafond? È stato sufficiente procedere all’applicazione dei criteri di priorità. E così si è proceduto. Prima (2 ottobre sul sito del Psr Sicilia) sono stati avvisati i beneficiari che si stava procedendo ad una verifica e revisione dell’elenco delle domande finanziabili per la successiva e corretta pubblicazione; poi è stato deciso che bisognava dare risposta alla necessità di attuare efficaci azioni di salvaguardia e protezione delle risorse idriche nelle aree individuate come vulnerabili ai nitrati di origine agricola.
Ma anche questo non è bastato. E allora per stringere ancora di più il cerchio è stato deciso di limitare il pagamento solo alle aziende la cui superficie ricade tutta, e non solo in parte, all’interno delle ZVN.
A conti fatti però neanche in questo modo i conti sembrano quadrare visto che ne servono più di 38 (7,7/anno x 5 anni). La cosa non preoccupa Dario Cartabellotta che da dirigente generale del Dipartimento Agricoltura è l’Autorità di gestione di molte misure del Psr: «Verrà modificato il piano finanziario nelle annualità successive. È però importante avere applicato un principio giusto di tutela ambientale per la corresponsione della premialità».
Un abile escamotage per non farsi bacchettare dalla Ue e far digerire l’esclusione ai chi il premio se lo sentiva già in tasca.