(di Angela Sciortino) È stata pubblicata ieri, 19 marzo, sul sito del Psr Sicilia la graduatoria definitiva relativa al bando dell’operazione 10.1c “Conversione e mantenimento dei seminativi in pascoli permanenti”. Risultano finanziabili 512 domande a cui corrispondono premi per un totale di 3.640.550,54 euro.
Dall’elenco risultano finanziate tutte le richieste presentate dalle aziende la cui superficie ricade in percentuali più o meno grandi nelle zone a priorità 1 e 2, ovvero nei siti Natura 2000 e nelle le ZVN, le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola. L’operazione 10.1c rientra nella misura 10 dei “Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali” e il bando risale al 12 aprile 2017. Adesso l’elenco verrà trasmesso ad Agea perché provveda ai pagamenti.
La durata dell’impegno è di sette anni, scadrà quindi, nel 2023. Per gli agricoltori che hanno fatto richiesta di questo premio a superficie, l’impegno è già partito il 15 maggio 2017, data coincidente con il termine ultimo di presentazione della domanda. C’è chi sostiene che la misura è servita a sottrarre superfici alla produzione di grano duro e dare così spazio alle produzioni di grano duro estere. In realtà, le superfici eventualmente sottratte al cereale più coltivato in Sicilia sono complessivamente così esigue da non impensierire gli ammassatori locali.
La finalità della sottomisura è esclusivamente ambientale. Con l’operazione si intende, infatti, tutelare la biodiversità e ridurre l’impatto negativo del sistema agricolo sulla flora e sulla fauna spontanea grazie all’abbattimento di fitofarmaci e fertilizzanti chimici. Ma l’operazione ha anche un effetto positivo sull’erosione dei suoli e la lisciviazione dei nutrienti.
L’azione, infine, è diretta anche al mantenimento dei pascoli che si sono formati a seguito degli impegni alla conversione presi dagli agricoltori durante la programmazione precedente. Si vuole, evitare, insomma, una volta arrivati alla fine del periodo d’impegno i pascoli tornino ad essere coltivati come prima a seminativi.
Ogni anno, e per sette anni, gli agricoltori in graduatoria utile percepiranno 288 euro/ettaro nelle aree di montagna, 365 in quelle di collina, 370 in quelle di pianura.