In attesa della formale conclusione dei negoziati sulla PAC, la Copagri ci tiene a ribadire che la priorità della politica agricola deve continuare a essere la difesa del reddito degli agricoltori, tutelandone l’insostituibile operato, che li rende i primi custodi dell’ambiente e del territorio, con il fondamentale ruolo di salvaguardare e sostenere la biodiversità, mantenendo al contempo vive le tradizioni agricole locali e valorizzandone le produzioni territoriali”.
A sottolinearlo, il presidente della Copagri Franco Verrascina, esprimendo soddisfazione per l’accordo politico sui Piani Strategici, ovvero il più corposo dei tre atti legislativi che compongono la riforma della PAC, raggiunto durante l’ultima tornata negoziale.
“L’accordo raggiunto, con il quale a livello comunitario viene messo sul piatto circa un terzo dell’intero bilancio UE e che porterà al nostro Paese poco meno di 50 miliardi di euro in cinque anni, sembra spianare la strada al raggiungimento di un’intesa analoga anche sull’OCM e sul regolamento orizzontale, ovvero gli altri due dossier aperti della nuova PAC, che entrerà in vigore all’inizio del 2023 e guiderà la politica agricola comunitaria del successivo quinquennio”, continua Verrascina.
“L’accordo politico dovrà poi essere approvato dal Parlamento UE, con un voto in plenaria, e dovrà passare il vaglio del Consiglio dei ministri dell’agricoltura che si terrà all’inizio della prossima settimana”, fa notare il presidente, evidenziando che “l’intesa sarà solo l’inizio di un lungo e complesso percorso che, attraverso la delicata partita del Piano Strategico Nazionale-PSN, da chiudere entro l’estate del 2022, porterà l’agricoltura comunitaria in un futuro nel quale dovranno trovare maggiore attenzione tutte le tematiche inerenti alla sostenibilità, con riferimento a quella ambientale, ma anche a quella sociale ed economica”.
“Una riforma ambiziosa, attenta all’ambiente, alla produttività e alla competitività delle imprese non può prescindere dalla salvaguardia delle tante tipicità della nostra agricoltura, privilegiando quindi la definizione di politiche e strumenti in grado di adeguarsi ai cambiamenti improvvisi che possono sopraggiungere e stravolgere il sistema, come ci ha insegnato la drammatica emergenza pandemica”, prosegue Verrascina, ricordando che “dai sussidi della PAC dipende il sostegno al reddito agricolo e lo sviluppo del settore”.
“Bene quindi l’accordo politico sui Piani Strategici, arrivato durante l’ultimo trilogo tra Consiglio, Commissione UE e Parlamento Europeo e dopo tre anni di negoziati, con il quale si concretizza la possibilità di avere una PAC flessibile, ideata per rispondere alle diverse esigenze degli Stati Membri”, conclude il presidente della Copagri.