Sicilia Rurale

Nasce la ‘Carta dei suoli in Italia’, un nuovo strumento salva-agricoltura

E’ prevista per la seconda metà del 2026 la Carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000, uno strumento atteso da decenni grazie al quale ogni agricoltore potrà decidere quale sia la coltura più adatta al suo suolo, il sistema agricolo migliore, le lavorazioni da preferire, la gestione più opportuna con ricadute positive per produttività, reddito e ambiente.

Anche perché i suoli coltivati italiani a partire dal secondo dopoguerra hanno perso tra il 2% e il 3% di sostanza organica con conseguenti danni ambientali e sociali, oggi i due terzi circa sono degradati. E’ quanto è emerso in un incontro in collaborazione con il Crea, su iniziativa di Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato, sulla tutela del suolo al quale ha partecipato il Conaf, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. Una maggiore programmazione dei sistemi agricoli e delle loro gestioni si può ottenere integrando i tradizionali campionamenti pedologici con approcci tecnologici innovativi e soluzioni di intelligenza artificiale, obiettivo che si propone la Carta finanziata con fondi Pnrr da Mase e Masaf in corso di realizzazione da parte del Crea.

Uno strumento pedologico che rappresenta un motore di innovazione, grazie all’integrazione con piattaforme digitali, sistemi informativi territoriali e intelligenza artificiale che permetterà una gestione predittiva e intelligente del suolo e del territorio.

E sull’importanza del suolo si è soffermato anche Mauro Uniformi, presidente del Conaf, nel ricordare il l’impegno per mantenere il giusto quantitativo di sostanza organica, impiegando le tecniche agronomiche conservative e le conoscenze più moderne.

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