Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata penetra nell’entroterra e brucia le coltivazioni nei campi, costringendo all’abbandono l’attività agricola già sotto pressione per i cambiamenti climatici, tra siccità, incendi e maltempo. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’allarme lanciato dalla Nasa secondo la quale il livello del mare lungo le coste italiane sembra destinato a salire nei prossimi anni con un aumento stimato tra i 30 e gli 80 centimetri entro il 2100.
Uno scenario – sottolinea Coldiretti – più che preoccupante per l’economia agricola di buona parte d’Italia compresa la valle del Po dove si concentra il 35% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, oltre ad allevamenti da latte e produzione di formaggi. La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni agricoli.
Un mutamento già in atto che – continua la Coldiretti – aggrava le perdite provocate dai cambiamenti climatici all’agricoltura italiana pari a 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni per i danni provocati alle coltivazioni e alle strutture dagli eventi estremi causati dalla tendenza alla tropicalizzazione. I fenomeni meteo violenti sono praticamente raddoppiati (+74%) fino ad ora nel 2021 rispetto all’anno precedente, secondo un’analisi Coldiretti su dati Eswd, con il maltempo che ha colpito soprattutto le regioni del Nord mentre al Sud il caldo africano ha determinato una drammatica siccità che anche quest’anno ha decimato i raccolti e favorito l’espandersi degli incendi e l’azione dei piromani.
Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici – precisa Coldiretti – servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. “In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, a impatto zero proposti dalla Coldiretti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere però “di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.