“Il problema della siccità non riguarda solo la Sicilia, tant’è che lo scorso anno eravamo preoccupati per le regioni del nord. La siccità si combatte quando l’acqua c’è, non quando l’acqua non c’è, cioè quando piove. Ma in Sicilia ora è in corso un processo di desertificazione. Appena eletto ho chiesto se le dighe di pertinenza regionale fossero state collaudate, mi hanno detto di no. Ebbene, su 25 dighe 18 non erano state e non sono ancora mai state collaudate. Questo significa che la siccità era un altro argomento marginale, non una priorità”. Lo ha riferito parlando a Rainews 24 il ministro della Protezione civile Nello Musumeci.
Il piano contro la siccità in Sicilia, ha osservato ancora il ministro, “si realizza in 15 anni e prevede il rifacimento di molte reti urbane, prevede la realizzazione di qualche diga, prevede il rinnovo della canalizzazione. E prevede anche la pulitura delle dighe, che in gran parte sono sommerse da sabbia e quindi incapaci di poter contenere una maggiore quantità di acqua. Tutte queste strutture sono state realizzate negli anni ’50 e ’60. Sono passati 50 anni e mai nessuno si è chiesto: ‘ma perché non puliamo la diga?’. E ora per farlo ci vogliono 3, 4, 5 anni. Non solo: l’autorità di Bacino che è la banca, il cervello del sistema idrografico di un territorio, in Sicilia non esisteva nel 2018 quando sono arrivato io. Eppure la legge nazionale lo prevedeva da 30 anni. Io sono andato via (dalla regione siciliana, ndr) due anni fa ma avevo intanto redatto il piano per la desertificazione, il piano contro l’erosione costiera della Sicilia, il piano per la lotta alla siccità e ho previsto gli interventi per pulire le dighe dalle sabbie e dai detriti”, ha concluso Musumeci.