Privacy Policy
Home / Pillole Digitali / Musica e TikTok: la viralità è davvero il biglietto per il successo?

Musica e TikTok: la viralità è davvero il biglietto per il successo?
di Alexsandra Taormina

TikTok ha cambiato le regole del gioco nel mondo della musica. Brani sconosciuti esplodono dall’oggi al domani, vecchie hit vengono rispolverate da una nuova generazione e artisti emergenti conquistano pubblico e classifiche senza il supporto delle tradizionali major. Ma c’è una domanda che inizia a farsi largo tra addetti ai lavori e artisti: diventare virali su TikTok basta davvero per sfondare nel music business?

Secondo uno studio dell’azienda americana Duetti, la risposta è meno scontata di quanto si pensi. Per quanto la piattaforma abbia un impatto enorme sulle tendenze musicali, il salto dalla viralità alla longevità artistica è tutt’altro che garantito.

Da trend a carriera: il grande gap della viralità

Si tende a pensare che un pezzo virale su TikTok sia automaticamente un successo ovunque, ma i dati dicono altro. Lo studio di Duetti evidenzia che meno dell’1% delle canzoni caricate su TikTok diventa effettivamente virale – ossia usata in almeno 250.000 video in un mese – e tra queste solo il 15% registra un aumento significativo e duraturo degli ascolti su Spotify o Apple Music.

In altre parole, un brano può essere anche il più utilizzato per trend, coreografie o challenge, ma se il pubblico non lo cerca attivamente sulle piattaforme di streaming, il suo impatto rimane confinato dentro l’ecosistema TikTok. E spesso, dopo un mese, la moda è già passata e il pubblico è in cerca di un nuovo tormentone.

TikTok è il nuovo talent show? non proprio.

TikTok è senza dubbio una vetrina incredibile per gli artisti emergenti, tanto che molti ormai preferiscono puntare tutto su questo canale invece di passare per i circuiti tradizionali. Ma diventare virali non significa automaticamente costruire una carriera solida.

Un esempio? Un pezzo può esplodere su TikTok per un riff accattivante o per il suo utilizzo in un trend specifico, ma se non ha una struttura solida che regga fuori dalla piattaforma, il pubblico lo dimenticherà in fretta. La FOMO (fear of missing out) spinge gli utenti a cavalcare ogni trend, ma spesso senza nemmeno ascoltare il brano per intero. Risultato? Streaming bassi, monetizzazione quasi nulla e hype che si dissolve nel giro di qualche settimana.

TikTok paga poco (e Spotify non molto di più)

A complicare il quadro c’è anche il fatto che TikTok paga gli artisti pochissimo. Secondo Digital Music News, un milione di riproduzioni su TikTok genera circa 0,5 dollari, mentre su Spotify lo stesso numero di stream ne frutta 3 (circa 2,80 euro). Una differenza abissale che ha portato molte etichette discografiche, tra cui Universal Music Group, a chiedere condizioni migliori e, in alcuni casi, a rimuovere interi cataloghi dalla piattaforma.

Paradossalmente, questa strategia ha avuto un effetto interessante: alcuni brani rimossi da TikTok hanno visto aumentare gli streaming su Spotify del 2-3%, segno che l’assenza sulla piattaforma cinese può addirittura spingere gli ascoltatori più curiosi a cercare attivamente i pezzi su altri canali.

TikTok e la riscoperta delle vecchie hit

Un altro dato curioso è che TikTok non lancia solo nuovi artisti, ma rispolvera anche vecchie glorie. Secondo il Music Impact Report di Luminate, l’84% delle canzoni che hanno raggiunto la top 200 globale di Billboard nel 2024 erano già virali su TikTok. E ancora: 19 delle 50 tracce più utilizzate in UK su TikTok nel 2024 erano uscite più di cinque anni fa. Questo significa che la piattaforma non solo promuove le nuove uscite, ma sta riscrivendo la storia della musica pop, riportando in auge pezzi dimenticati.

La nuova strategia di TikTok: collegare la viralità allo streaming

TikTok lo sa bene: la sua influenza sulla musica è enorme, ma se vuole consolidare il suo ruolo nel music business deve garantire agli artisti un ritorno economico più solido. Per questo ha introdotto nuove funzionalità come “Add to Music App”, che permette agli utenti di salvare i brani direttamente nelle loro librerie su Spotify o Apple Music. Un piccolo passo che potrebbe aiutare i pezzi virali a trasformarsi in successi più duraturi.

TikTok è solo un pezzo del puzzle

La piattaforma di ByteDance ha sicuramente cambiato le regole del gioco nel mondo della musica, ma pensare che basti un trend virale per sfondare è un’illusione. TikTok è un acceleratore di hype, ma senza una strategia di lungo periodo, un’identità artistica forte e una gestione attenta della monetizzazione, il successo rischia di essere solo un fuoco di paglia.

Quindi, se sei un artista emergente, sfrutta TikTok, ma non farne l’unico motore della tua carriera. Perché nella musica, come in ogni settore, la viralità da sola non basta.

 

© Riproduzione Riservata

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.