Gli incendi, in particolare quelli dell’agosto del 2019, hanno reso ancora più fragili le pareti di roccia che si trovano a monte del paese di Monreale, nel Palermitano. Sono le tre zone collinari denominate Caputo, Caputello e Loghivecchi a essere, più di altre, ad alto rischio crollo e da quei costoni, in diverse occasioni, sono rotolati giù massi di dimensioni anche ragguardevoli. L’indispensabile intervento per il loro consolidamento sta adesso per essere progettato grazie all’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
La Struttura commissariale ha infatti aggiudicato la gara per la programmazione delle opere necessarie alla messa in sicurezza dei pendii che sovrastano case, ma anche strade assai trafficate, come la comunale che collega Monreale con San Martino delle Scale e la Sp 69. Il raggruppamento temporaneo di professionisti che se ne occuperà è quello che fa capo alla Pro-Geo di Palermo, con un budget di 160mila euro. Per i lavori, invece, sono già stati stanziati due milioni e 600mila euro.
Complessivamente, l’area sulla quale si concentreranno le indagini geologiche ha un’estensione di 127 ettari: un intero versante caratterizzato da un’accentuata instabilità e, proprio per questo, classificato con i codici P4 e R3. Che il pericolo non fosse da sottovalutare, fu chiaro già nel 2012 quando un macigno di due metri cubi si staccò dalla collina di Loghivecchi. Un allarme lungo dieci anni che, però, presto potrà rientrare.