Come se non bastasse la pandemia per il territorio delle Madonie il 2021 si è aperto con l’individuazione di due siti potenzialmente idonei al deposito di rifiuti nucleari all’interno del territorio. Una situazione che tutte le istituzioni presenti sul territorio si stanno preparando ad affrontare.
Il presidente del Parco delle Madonie Angelo Merlino ha fatto il punto della situazione legata ai rifiuti nucleari parlando altresì delle prospettive dell’Ente in vista di questo inizio anno.
In prima battuta Merlino ha parlato della ricomposizione dell’organigramma dell’Ente, avvenuta pochi giorni fa esprimendo grande soddisfazione: “Così come previsto dalla legge regionale che istituisce i parchi, sono stati assegnati i ruoli di supporto all’organo rappresentativo. È stata individuata la figura del vice-presidente e il consesso del consiglio del parco riunitosi il 29 di dicembre ha scelto l’avvocato Giuseppe Muffoletto, sindaco di Gratteri, personalità di spicco del mondo delle Madonie, un avvocato di grande esperienza, una figura che potrà supportarmi nelle attività di gestione del consiglio. L’altra figura importante è quella del componente del comitato esecutivo e in questo caso la scelta è ricaduta sul sindaco di Isnello, l’avvocato Marcello Catanzaro, figura giovane e promettente. Il consiglio ha deciso di dare la composizione definitiva all’Ente Parco mixando esperienza e gioventù. L’altro componente, che è un componente di ‘diritto’ come stabilito dalla norma ovvero il dirigente del Corpo Forestale in cui ricade la provincia, nel caso nostro il dottore Giuseppe Chiarelli dell’Ispettorato Dipartimentale delle foreste di Palermo. Sono veramente felice di questa ricomposizione: adesso il Parco può andare ancora più spedito”.
Il presidente dell’Ente Parco delle Madonie ha poi fatto il punto sulla situazione legata ai rifiuti nucleari e alle iniziative messe in atto assieme a tutta la comunità madonita sottolineando l’unità di intenti della stessa: “Qualche giorno fa ci arriva la notizia di questo possibile sito ricadente in due comuni importanti del Parco delle Madonie ovvero Petralia Sottana e Castellana Sicula: sin dai primi momenti mi sono attivato per cercare di comprendere quali fossero i criteri di scelta e valutazione di questa zona. Per fortuna siamo ancora in una fase di consultazione ma ciò non toglie che ci stiamo attivando come territorio. Mi sono messo subito in contatto sia con l’Assessore Cordaro, sia con la deputazione che con i sindaci del comprensorio perché stiamo avviando una consultazione pubblica che si svolgerà la settimana prossima nella forma di un consiglio di parco aperto in cui parteciperanno i componenti effettivi del parco ma anche tutto il comprensorio madonita e i comuni che si trovano nell’altro versante. L’invito sarà ovviamente esteso anche agli organismi sovracomunali come i GAL, Sosvima e l’Unione dei Comuni: abbiamo firmato pochi giorni fa un documento uscito dall’Ufficio Stampa dell’unione dei Comuni e stiamo agendo come sodalizio unico affinché si portino avanti gli interessi del territorio e si individui una strategia comune per rispondere alla consultazione. Ho avuto la solidarietà e il supporto da parte dei colleghi presidenti dei parchi regionali: questo mi ha fatto veramente piacere”.
Per quanto riguarda le attività del Parco, Merlino ha spiegato che quest’anno si punterà molto sulla formazione specifica territoriale per i giovani abitanti del territorio: “Il primo atto del 2021 è stato quello di firmare un protocollo d’intesa con l’università Europea del Turismo, ente internazionale che ha sedi a New York, in Cina e anche a Palermo: l’obiettivo è di creare percorsi formativi land orienteering. Dobbiamo renderci conto che se vogliamo mantenere le popolazioni locali nelle zone mentale è opportuno creare i giusti percorsi formativi affinché i giovani possano realizzarsi. L’idea è organizzare dei modelli di alta formazione come possono esserlo i Master o percorsi con competenze più specifiche. Un esempio per quest’ultimo punto: il Parco delle Madonie è il primo GeoPark riconosciuto in Italia ma manca un percorso vero e proprio di formazione riguardo al turismo geologico, ci sono state delle iniziative ma isolate. Sono convinto che creando percorsi orientati verso le potenzialità del parco nel giro di qualche anno possiamo invertire la tendenza e far tornare persone che possono spendersi per il loro territorio”.
In chiusura il presidente dell’Ente Parco ha fatto il punto sulla situazione cinghiali, il cui proliferare nei mesi scorsi ha causato non pochi danni ai raccolti nonché pericoli per la fauna come la moria di coturnici: “La situazione sul fronte cinghiali è in leggero miglioramento anche se a causa del periodo e della pandemia non abbiamo potuto organizzare al meglio il controllo sul territorio. Qualche attività è stata fatta e abbiamo fatto dei passi in avanti anche se i risultati si vedranno nel tempo: sono convinto che comunque con il passare del tempo struttureremo al meglio l’attività e risolveremo il problema”.