(di Luigi Noto) Nel Sud-Est della Sicilia flagellato dal vento e dal freddo polare degli ultimi giorni lo spettacolo che si è presentato all’assessore Edy Bandiera e ai tecnici dell’assessorato regionale Agricoltura, è veramente desolante.
Dalla prima conta dei danni fatta a seguito dei sopralluoghi effettuati nei territori di Siracusa, Pachino, Portopalo e Ispica, i danni sono decisamente importanti: il 30 per cento circa delle strutture protette è andato totalmente distrutto, a questo si somma un altro 20 per cento che invece risulta fortemente danneggiato. «Quello che emerge è la notevole dimensione del danno sulla produzione: coltivazioni totalmente compromesse così come l’annata agraria in corso», dichiara il presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino Igp, Salvatore Lentinello. Le immagini diffuse in rete infatti testimoniano come numerosi lotti ad inizio produzione presentino frutti caduti al suolo e piante in piena fase di essiccamento. «Il Consorzio – continua Lentinello – si è attivato a tutela dei produttori dell’intero comprensorio, al fine di avviare l’iter dei controlli per arrivare al riconoscimento dello stato di calamità naturale. Invitiamo quindi tutti gli agricoltori colpiti dalla catastrofe a presentare segnalazioni individuali presso gli uffici comunali dell’agricoltura e a munirsi di relativo materiale fotografico a testimonianza dei danni subiti. Ci auguriamo che le autorità competenti, a ogni livello, possano mobilitarsi per aiutare velocemente il comparto agricolo, che in questo momento attraversa una fase critica».
I tecnici in queste ore stanno ancora girando fra le aziende per procedere alla perimetrazione delle aree colpite e alla prima sommaria stima dei danni in termini di percentuale della produzione lorda vendibile, attività questa propedeutica al riconoscimento, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, dello stato di calamità. Ingenti danni anche alle produzioni in pieno campo, con particolare riferimento a carciofi, ortaggi e patata novella, specialità precoce che subirà ritardi nella produzione e quindi grave deprezzamento.
«La materia risarcitoria – dichiara l’assessore Edy Bandiera – è in capo al Governo nazionale. Stiamo avviando, fin da subito, una interlocuzione col Ministero delle Politiche Agricole, al quale chiederemo, contestualmente e nel più breve tempo possibile, il riconoscimento dello stato di calamità e la deroga al decreto legislativo 102 del 2004 per consentire di attivare interventi risarcitori, a valere sul Fondo di solidarietà nazionale, che va certamente impinguato, anche per tutti quei danni che, in casi ordinari di maltempo, non vengono risarciti in quanto assicurabili». E per quanto sia stato messo in campo Fondo regionale di solidarietà, la dotazione di 5 milioni di euro non basterà. «Per per questo motivo – ha aggiunto Bandiera – chiediamo che il Governo nazionale faccia, in pieno, la parte di propria ampia competenza».